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Gentile dottore, sono stata operata tre settimane

Gentile dottore, sono stata operata tre settimane fa di sostituzione valvolare aortica con protesi St. Jude 25. Subito dopo l'intervento, che a detta dei medici haavuto esito eccellente, ho cominciato a soffrire di episodi piu o meno saltuari di fibrillazione atriale, trattati inizialmente con cordarone in dosi massicce per vena (600 mg al giorno).Ora ho concluso la riabilitazione e sono a casa. Premetto che per l'ultima settimana di riabilitazione ho sofferto pochissimo diqueste fibrillazioni. Tornata a casa sono ripartite di nuovo. Sono in terapia con Cordarone 200mg 1 volta al giorno. Le mie domande sono le seguenti: è normale che io avverta questi episodi di fibrillazione? se si, esiste qualche possibilità che svaniscano col tempo? sono rischiose (sto prendendo il coumadine come anticoagulante)? La cardioinversione si fa solo se la fibrillazione è persistente o anche se è saltuaria? La ringrazio anticipatamente per la risposta. Sono piuttosto abbattuta e spaventata,perchè prima dell'intervento non avevo nessun genere di problema e ora che dovrei stare meglio mi capita tutto questo!!!! Spero che possa darmi qualche notizia rassicurante! Grazie
Risposta del medico
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La fibrillazione atriale parossistica è una condizione relativamente frequente nel periodo post-operatorio cardiochirurgico. La terapia anticoagulante, che Lei assume già per la presenza della valvola protesica, la protegge anche dai rischi connessi all’insorgenza della fibrillazione atriale. Se gli episodi di fibrillazioner atriale si ripresentano anche in terapia con il Cordarone, è opportuno, almeno per un periodo, aumentare la dose giornaliera del farmaco: lo deve fare però solo dopo aver sentito il suo cardiologo del Centro di Riabilitazione da cui è stata dimessa (è necessario valutare alcuni parametri ECG prima di aumentare la dose del farmaco). La CARDIOVERSIONE ELETTRICA è indicata quando la fibrillazione atriale è presente (non si fa nel momento in cui il paziente è in ritmo sinusale); tuttavia, esistono altre metodiche di interruzione della fibrillazione (ad esempio, le metodiche di ablazione transcatetere), che però vanno prese in considerazione solo dopo un certo periodo dall’intervento cardiochirurgico (diciamo almeno 6 mesi), se il problema fibrillazione dovesse persistere nel tempo. Cordiali saluti.
Risposto il: 13 Dicembre 2006