Gentili dottori, mia madre ha 54 anni, da 2 è in
Gentili dottori, mia madre ha 54 anni, da 2 è in menopausa. Da circa un anno soffre di senso di vertigini, inizialmente quando si trovava in spazi aperti o nell'attraversare la strada, adesso anche stando in casa. Il medico curante ha escluso, previo accertamento, disturbi dovuti all'ipertensione, al funzionamento cardiaco, ecc... Il medico le aveva prescritto inizialmente le compresse vertiserc per ridurre le vertigini ma lei, dopo averne assunta solamente una, ha ritenuto opportuno sospendere la terapia perché, a suo dire, la rendeva più affaticata. Successivamente, ha avvertito anche altri disturbi: bruciori di stomaco, formicolii in tutto il corpo, sensazioni di tremori e il medico ha detto che si trattava di ansia somatizzata, consigliandole una terapia con una dose minima di Sereupin ( 1/2 compressa al giorno). Mia madre ha assunto la dose per circa 3 giorni e si sentiva peggio, piangeva sul divano dalla mattina alla sera, chiedeva di non essere lasciata sola e pensava di essere prossima ad un attacco di cuore... ha avvertito disturbi di ogni genere al punto che eravamo sul punto di portarla in ospedale, ma a quel punto lei ha temuto che in ospedale potessero sedarla e si è rifiutata categoricamente. Dopo 3 giorni ha smesso il Sereupin e si è sentita meglio, ma dopo una settimana tutto è tornato come prima: ansia, attacchi di panico, tremori in tutto il corpo, formicolii... parla sempre di malattie anche se sa che parlarne le fa ancora più male. Anche in tv, se si parla di malattie, cambia subito canale. Eppure, lei parla sempre di malattie, crede che i suoi disturbi non siano dovuti all'ansia ma a chissà quali altre gravi patologie ( il medico per rassicurarla le ha anche fatto fare una tac ed un ecodoppler che non hanno rilevato alcuna patologia). Credo che non riesca ad accettare la sua "malattia" ( se così può definirsi) e rifiuta ogni terapia perché convinta che possa danneggiarla in altro modo ( per esempio, essendo stata operata di colecistectomia un anno e mezzo fa pensa che qualsiasi farmaco, ma anche cibi un po' più elaborati, possano causarle difficoltà nella digestione). Pensa che sia il caso di convincere mia madre a parlarne con uno psicologo o uno psichiatra? Come posso convincerla? Quale atteggiamento devo mostrare nei suoi confronti per non peggiorare la situazione?