Gentile Signore,
la flussometria può dare un'idea piuttosto grossolana di quale sia la reale situazione funzionale, poiché la sua esecuzione è condiazionata da fattori logistici e psicologici che possono influire, perlopiù negativamente. Per di più, in questo esame non parla di residuo dopo la minzione, ovvero il dato forse più interessante. In effetti, per poter interpretare con precisione i suoi disturbi andrebbe eseguita non solo la flussometria, ma una vera indagine urodinamica (studio pressione/flusso). D'ogni modo si tratta di un accertamento meno semplice da poter eseguire e la sensibilità dell'urologo è in grado di individuare i casi in cui è strettamente necessario. Nel suo caso, a nostro parere, la sua età relativamente giovane ci pare un poco sproporzionata ai disturbi, tanto da consigliare il passaggio ad accertamenti più approfonditi, come appunto l'urodinamica e una endoscopia della basse vie urinarie. Infatti, alla sua età, porre indicazioni ad un intervento presuppone molta attenzione e la disponibilità di tutti gli elementi necessari a poter decidere. Fra i possibile effetti collaterali dei farmaci che sta assumendo (almeno per il problema prostatico) non viene riferita normalmente la possibile comparsa di gonfiore (èdema) agli arti inferiori. Giudicare non è semplice, sarebbe importante sapere sei lei stia assumendo altri farmaci per altri motivi. D'ogni modo, provare a sospendere la tamsulosina (Lura) per qualche giorno può aiutare a comprendere meglio e certamente lo darà molto fastidio in più.
Da quanto ci riferisce, nonostante l'età, le dimensioni della sua prostata sono già cospicue, tali da giustificare ampiamente la presenza di disturbi. D'ogni modo è buona abitudine eseguire comunque l'indagine urodinamica per accertarsi oltre ogni possibile dubbio che non vi siano altri problemi funzionali oltre all'ostruzione. A questo punto la decisione di fare un intervento dipende unicamente dalla annosa questione dell'eiaculazione "secca" o "retrograda", di cui certamente già le avranno parlato. L'atteggiamento dei pazienti verso questa evenienza è molto variabile, lei dice di essere padre felice di due figlioli, la fertilità potrebbe non costituire più per lei una valore così importante, tenendo conto che questa sarebbe l'unica rinuncia, per il resto la funzione sessuale si manterrebbe inalterata. Ma questa è solo un'ipotesi e fra l'altro tra 4-5 anni le cose non cambieranno (se non in peggio) e lei non sarà così tanto più vecchio di oggi.
Concludendo, questa è una situazione nella quale lo specialista deve essere sicuro di porre l'indicazione corretta, ma il parere del paziente diventa assolutamente preponderante. L'effetto collaterale potrebbe essere dovuto alla combinazione tra la tamsulosina ed il farmaco per l'ipertensione. Può provare a sospendere l'uno o l'altro per qualche giorno e vedere cosa succede, misurando comunque la pressione un paio di volte al giorno. Se l'ipertensione è lieve, la tamsulosina, almeno nel periodo caldo, potrebbe essere sufficiente. Si consulti comunque anche con il suo medico curante.
Saluti