Il coma epatico è espressione di una estrema insufficienza nella funzione del fegato e di solti è appannaggio della cirrosi epatica. Nel caso di suo padre, ritengo che la compromissione epatica sia secondaria alla patologia primitiva esofagea, pertanto è quest’ultima che condiziona la prognosi. Comunque è necessario avere a disposizione una maggiore quantità di informazioni sul caso prima di potere esprimersi in maniera affidabile. Le terapie idonee per le metastasi epatiche sono, ovviamente di tipo palliativo, trattandosi di una patologia diffusa e non limitata al fegato. Sono da valutarsi in base al singolo caso, alla luce di tutti i dati completi circa il paziente (condizioni cliniche generali) e gli esami effettuati. Si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di sottoporlo a terapie ablative per cutanee (alcolizzazione, termoablazione) delle lesioni nodulari. In ogni caso la chemioterapia è una terapia indispensabile in questo caso.