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Esperto Risponde

Ho 42 anni e dall'età di 22 anni ho scoperto, nel

Ho 42 anni e dall'età di 22 anni ho scoperto, nel corso di visita per l'idoneità agonistica, di avere una bicuspidia congenita. Da due anni, inoltre, soffro di rari casi di Fibrillazione atriale e, nel corso degli utlimi accertamenti mi è stata diagnosticata (ECO e TAC) una dilatazione dell'Aorta ascendente di 4,6 (4,5 all'arco). Ho fatto visionare la TAC ad due cardiochirurghi e, mentre per il primo è necessario intervenire (entro l'anno), il secondo mi ha consigliato di attendere un eventuale aumento del diametro. Aggiungo che il primo chirurgo propende per il mantenimento della valvola mentre il secondo, in caso di intervento, opterebbe per la tecnica di Bentall. Come mi devo comportare? Mi consiglia di fare l'intervento? In caso affermativo quali sono i rischi che corro se va bene e se va male? Grazie.
Risposta del medico
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Di norma il comportamento nelle aorte bicuspidi, una alterazione congenita non rara, è simile a quello che si segue nelle altre forme di stenosi aortica: cioè rimandare il più possibile l’intervento fino alla comparsa di sintomi invalidanti come affanno, dolori toracici, svenimenti od altro, e nel contempo seguire ecocardiograficamente la progressione della patologia. Questo perché l’intervento consiste nell’impianto di una protesi metallica con tubo valvolato, per cui sarà costretta da quel momento ad assumere per tutta la vita una terapia anticoagulante, con tutte le problematiche ed i rischi connessi. Mancano alcuni elementi: area valvolare anatomica che potrebbe, in rari casi, giustificare la conservazione della valvola natia. Ma se la valvola si comporta come una stenosi importante con un gradiente pressorio elevato, allora dovrà procedere alla sostituzione con la tecnica di Bentall. Se però vi è divergenza di vedute tra il cardiologo ed il cardiochirurgo, La invito a chiedere loro di mettersi in contatto per esporre ciascuno i propri convincimenti. E’ probabile che da questo scaturisca una indicazione univoca per Lei. Personalmente ritengo che una dilatazione dell’aorta ascendente che si estende anche all’arco associata a bicuspidia valvolare vada operata.
Risposto il: 04 Aprile 2006