Gentile utente, mi pare di capire che il problema di anni fa, sia diventato "un suo problema attuale intimo e personale". Questo è il problema. Come disse una volta un urologo “fare cilecca può capitare a tutti”, quindi il punto non è se una volta va male, ma se si entra nell’ottica sbagliata che anche le altre andranno sempre male. E da ciò che scrive, spero di sbagliarmi, ma mi sembra di capire che si sia già attribuito da sé questa etichetta, al di là di quello che possono pensare gli altri. Questo è il problema principale.
Il problema secondario sta nel fatto che lei è effettivamente impotente, ma non a livello sessuale, quanto a livello sociale: gira una voce, lei conosce il responsabile e non fa nulla, rendendosi di fatto impotente, e rinforzando ulteriormente il concetto di impotenza. Non solo non fa nulla, ma medita di scappare, come chi delude sessualmente una partner, e ne cerca un’altra non per stare bene con lei, ma per collaudare la propria impotenza. Cosa che fanno spessissimo i ragazzi impotenti, il 90% dei quali non ha nessun problema organico, ma solo un perverso circolo mentale disfunzionale: è andata male, andrà sempre male, gli altri ci riescono mentre io sono difettoso, non sarò più in grado di tornare come prima = il sesso non è più un dare e ricevere amore, o attenzioni e piacere, ma solo un collaudo autolesionistico ed egoistico che si sa già come andrà a finire.
Come insegna il prof. Broccoli, il termine “crisi” deriva dal greco “crisis” che significa cambiamento; se vorrà superare questa crisi dovrà entrare a patti con un cambiamento obbligatorio: o diventare psicologicamente impotente, o affrontare e risolvere il problema. Io al posto suo sceglierei la seconda strada. Quindi le dico cosa farei io, dal momento che non conosco lei:
1) Andrei a pescare “l’amico” che ha messo in giro la voce, e gli mostrerei “quanto sono forti le mie braccia”. Fuor di metafora, rinforzerei il concetto di potenza che ho di me.
2) Andrei da un buon psicoterapeuta che in 10 sedute lavori sodo assieme a me per spezzare le mie catene.
La invito a cogliere lo spirito delle soluzioni che le ho proposto, che non vogliono essere un manuale fai da te (nel caso, è un manuale che funziona solo per chi lo scrive) , ma uno stimolo per il pensiero e la riflessione.
Spero che il mio contributo le sia stato utile.
Dr. Delogu
Ipnosicagliari.blogspot.com
P.S: trovo la sua lettera particolarmente interessante. Posso pubblicarla assieme alla mia risposta sul mio blog? Mi risponda pure privatamente, trova la mail all’interno del profilo presente nel blog.