Gravidanza in diabetica di tipo I: rischi per la madre e per il nascituro.
Gentile lettrice non è possibile essere brevi su questo argomento. Ciò che segue è tratto dagli standard italiani per la cura del diabete mellito 2009 – 2010.
Si considerano controindicazioni alla gravidanza: malattia ischemica coronarica, retinopatia in fase attiva non trattata, ipertensione arteriosa grave, insufficienza renale (creatinina > 3 mg/dl, filtrato glomerulare stimato 30 ml/min), gastroparesi diabetica.
1) E’ indispensabile un buon controllo metabolico nella fase precedente il concepimento.
2) Nella fase precedente il concepimento l’emoglobina glicosilata è bene che sia inferiore al 6 %, cioè nella norma, poiché altrimenti il nascituro potrebbe avere delle malformazioni (che possono aversi nelle prime 7-8 settimane di gestazione) oppure vi può essere la possibilità di aborto precoce.
3) E’ importante assumere nella fase immediatamente precedente al concepimento acido folico alla dose almeno di 5 mg/die da proseguire fino al termine del primo trimestre di gestazione.
4) L’uso di antiipertensivi (Ace inibitori, sartanici..), statine e ipoglicemizzanti orali sono controindicati in gravidanza.
5) Gli obiettivi glicemici durante la gravidanza sono: < 95 mg/dl a digiuno; < 140 mg/dl un’ora dopo i pasti; < 120 mg/dl dopo i pasti.
6) Evitare la chetosi durante la gravidanza: controlli quotidiani della chetonuria al risveglio o in presenza di iperglicemia persistente > 200 mg/dl
7) E’ importante dieta personalizzata che non deve essere inferiore a 1500 Kcal/die; sono sconsigliate bevande alcoliche e caffè in quantità superiore a 300 mg/die che possono determinare ritardi della crescita fetale.
8) E’ indicato l’uso dell’analogo rapido dell’insulina aspart; non sono consigliati gli altri tipi di insulina sia rapida (anche se può essere usata l’insulina rapida lispro) che ritardata. E’ importante l’uso di terapia insulinica intensiva, attraverso plurisomministrazioni sottocutanee o mediante l’utilizzo del microinfusore, per ottenere l’ottimizzazione di un compenso glicemico. Potrebbe essere usata l’insulina ad azione intermedia (preferibilmente isofano) per l’insulinizzazione notturna e delle ore pre-prandiali.
9) L’iperglicemia materna nel corso della gravidanza comporta un aumentato rischio di morbilità e mortalità fetale. Vi può essere il rischio per il nascituro di ipoglicemia neonatale (che può essere prevenuta se la glicemia materna oscilli tra 70 – 120 mg/dl oppure tra 70 – 90 mg/dl). Cordiali saluti.