Salve, sono una ragazza di 32 anni, casualmente facendo una tac al naso mi è stato riscontrato un aumento dei ventricoli nell'encefalo. Mi sono pertanto sottoposta ad una risonanza magnetica dove mi è stato diagnosticato un idrocefalo dovuto con probabilità ad una stenosi dell'acquedotto di Silvio.
Mi sono recata da un neurochirurgo che vedendo la risonanza magnetica ha escluso questa causa, e mi ha detto che il mio caso di idrocefalo è congenito dovuto non all'acquedotto di Silvio quanto piuttosto molto probabilmente ad un trauma post parto, più precisamente me lo ha definito come un normoteso e mi ha invitata a star tranquilla dicendomi che se sono arrivata fino a 32 anni senza problemi vuol dire che mai me ne darà.
Ho fatto anche presente al neurochirurgo che è circa un anno che accuso mal di testa che mi comporta un senso di nausea e vomito. Mi ha escluso che questo sintomo possa riferirsi alla mia patologia di idrocefalo ma può dipendere dalla sinusite da cui sono affetta che mi occupa anche la parte del seno frontale. Premesso tutto ciò vi scrivo perché in realtà sono un po' preoccupata in quanto leggendo vari documenti su internet sono venuta a conoscenza che in realtà l'idrocefalo normoteso è una patologia tipica dell'anziano e si manifesta con sintomi specifici. Pertanto avrei da chiedervi due domande per capire meglio la mia situazione. Vorrei sapere come si riesce a capire da una risonanza magnetica che l'idrocefalo possa essere congenito e poi vorrei sapere se è possibile che un idrocefalo congenito, cioè se realmente ne sono affetta dalla nascita, possa non aver manifestato alcun sintomo per trent'anni. E se questo mal di testa che accuso con nausea e senso di vomito possa esserne una manifestazione. In attesa di un vostro riscontro porgo cordiali saluti ringraziandovi anticipatamente .
In risposta alle specifiche domande: