Salve. Mio padre è stato ricoverato per una presunta ulcera correlata a cirrosi epatica. Grazie a svariati esami (gastroscopia, tac) hanno trovato un'emorragia situata in delle varici sul fondo dello stomaco. Dopodiché hanno chiuso questa perdita e hanno fatto un'angioplastica per alleviare la pressione del sangue nello stomaco. Grazie a quest'operazione ha avuto una notevole ripresa e gli hanno assegnato una terapia e dimesso. Alla dimissione aveva 120 di ammonio (non so in che unità di misura).
Una settimana dopo abbiamo notato un "annebbiamento", una notevole fatica a utilizzare il telefono è nel parlare; quindi abbiamo chiamato l'ambulanza. In ospedale hanno deciso di ricoverarlo a causa dell'elevato livello di ammonio. Dopo 5 giorni di ricovero hanno deciso di dimetterlo. Una volta a casa leggendo il foglio di dimissione ho notato che il livello di ammonio al momento della dimissione era oltre 200, quindi volevo sapere come sia possibile? Il motivo del ricovero era il livello di ammonio (intorno ai 120) e com'è possibile che sia stato dimesso con un livello più elevato (200)? E vorrei avere magari anche dei consigli su cosa dovrei fare. Grazie in anticipo
Gentile signore il papà avendo una corrosi epatica ha quella che si definisce una encefalopatia porto sistemica e l'incremento dell'ammonio è il segno di questa patologia che è connaturata con la cirrosi. L'ammonio entra nel cervello e altera la costruzione dei neurotrasmettitori cerebrali, determinando un forte rallentamento dell'attività cerebrale. Si ha prima il tremore delle mani, quindi l'insonnia notturna, quindi la confusione mentale fino allo stato di coma. È una intossicazione e come tale prevenibile.
Innanzitutto deve prendere del lattulosio EPS (non si paga) sciroppo (due cucchiai da tavola tre o quattro volte al giorno, fino ad andare di corpo con feci morbide almeno due volte al giorno. Evitare i legumi e in parte la carne rossa. Quando cominciano i sintomi deve fargli un clistere con acqua (almeno un litro e mezzo di acqua di rubinetto) per scaricare l'intestino. Se l'intestino è libero i sintomi si riducono (non bisogna usare i clisterini presi in famacia perché non servono allo scopo). È necessario fare i clisteri non appena iniziano i disturbi perché se si aspetta il paziente diventa intrattabile. Comunque consulti un epatologo per vedere se vi è una indicazione ad una valutazione per un trapianto di fegato. Cari saluti Gerunda