Cara Signora, c'è una regola interpretativa in neurologia che difficilmente sbaglia: se un disturbo si localizza un pò dappertutto, migrando qua e là ed è transitorio, difficilmente può essere legato ad una malattia del sistema nervoso. Quest'ultimo infatti è costruito secondo un'architettura molto precisa, per cui una manifestazione del suo malfunzionamento tende ad essere ben localizzata e riproducibile.
Talvolta alcune malattie "sistemiche", cioè che colpiscono sistemi diffusamente presenti nell'organismo (ad esempio il sangue, o cellule rappresentate ubiquitariamente, come quelle del tessuto connettivo) possono dar luogo a sintomi che sono conseguenza di un'attivazione generale del sistema nervoso (ad esempio, il prurito è una manifestazione sensoriale, quindi nervosa, però un prurito diffuso difficilmente è frutto di una malattia delle vie sensoriali, più spesso è il risultato di un processo che stimola le predette vie diffusamente).
Certi stati psico-emotivi, ben conosciuti, possono attivare il sistema nervoso inducendo sintomi tipici delle malattie nervose (come ad esempio le parestesie): gli attacchi di panico possono dar luogo a tremori, palpitazioni, debolezza improvvisa degli arti; certe forme di attivazione inconsapevole possono simulare vere e proprie malattie, come l'epilessia, etc.
Credo che prima di orientarsi verso un'interpretazione "psicogena" dei suoi disturbi bisogna escludere alcune rare manifestazioni di malattie neuro-muscolari. Le consiglio un'elettromiografia, perché la descrizione dei "nervi e muscoli che saltano" potrebbe coincidere con delle fascicolazioni, che sono dei disturbi, in genere benigni, ma degni di interesse clinico.
Saluti