Cara Signora, la Sua è una storia, nell'ambito delle patologie autoimmunitarie, quasi "tipica".
Alterazioni geneticihe (il fattore V di Leiden), la presenza di patologie autoimmuninarie d'organo "extranevrassiali" (la tiroidite), il sesso femminile e l'età (periodo menopausale), sono tutti elementi riconosciuti come fattori di rischio per l'insorgenza di una vasculite a carico del sistema nervoso centrale.
La vasculite a sua volta è l'infiammazione ricorrente o sporadica dei vasi (arterie e/o vene) del cervello, in genere di quelli a ridosso dei rivestimenti meningei, e più spesso quelli di piccolo calibro (arteriole e/o venule), per cui si vengono a formare delle micro-ischemie puntiformi nel contesto del mantello corticale e/o sottocorticale.
Purtroppo sia la diagnosi che la terapia di queste condizioni è alquanto grossolana, perchè la "rosa" di presentazioni cliniche e i meccanismi specifici di queste condizioni non sono ancora ben note. In linea di massima, però non bastano in genere le azioni di prevenzione anti-aggregante piastrinica (aspirinetta, ticlopidina, ect), bensì bisogna, specie in fase acuta (cioè in presenza di nuovi segni di infiammazione), ricorrere a farmaci antinfiammatori direttamente attivi sul processo disimmunitario (cortisonici, ciclosporine, azatioprina, ect).
Le consiglio di avvalersi del parere di un esperto immunologo, in modo da concertare, insieme ai Suoi curanti, la condotta terapeutica più adeguata possibile sul "medio-lungo" periodo.
Distinti saluti