In parte credo che lei abbia ragione. D'altra parte gli istituti di cura per lungo-degenti (se ho capito bene) non possono partire dal presupposto che tutti i malati abbiano vicino parenti così solleciti e costanti che tranquillizzano i propri cari con favole e canzoncine. Quindi tendono a risolvere i problemi di "ordine pubblico" con i sedativi. Dal punto di vista legale non sono un esperto; credo che in generale se lei si avvalesse del diritto di non fare assumere i farmaci prescritti del medico, loro si avverrebbero del diritto di dimettere la paziente.
Saluti