Gentile signora, condivido la preoccupazione per la condizione di Sua figlia: ha 18 anni e da 2 soffre di “attacchi di tachicardia” da Lei non meglio qualificati. E’ in terapia con ansiolitici, antidepressivi e con metoprololo a bassi dosaggi, il che fa pensare a un disturbo del ritmo di tipo funzionale. Tuttavia, il fatto che sua figlia presenti ancora “attacchi di tachicardia” con frequenza cardiaca di 180 bpm nel corso dei quali la pressione arteriosa è bassissima, mi induce a consigliarle di fare nuovamente riferimento a un centro cardiologico per una migliore qualificazione della tachicardia e un corretto approccio terapeutico. Utile effettuare oltre i comuni esami ematochimici, ECG, Ecocardiogramma, Holter ECG delle 24 ore, eventuale studio elettrofisiologico. Nel caso in cui si trattasse di TPSV, è una situazione fastidiosa ma fortunatamente non pericolosa in un cuore sano dunque può essere affrontata con terapia medica o in maniera interventistica se esistesse un substrato elettrofisiologico.