Le spiegazioni possono essere diverse: infatti l’arresto potrebbe essere determinato o da un’aritmia ipercinetica come la fibrillazione ventricolare o da un transitorio blocco atrio-ventricolare completo: le cause possibili sono l’ischemia transitoria indotta dall’iniezione di mezzo di contrasto nella coronaria o alternativamente dallo stimolo meccanico determinato alla presenza del catetere all’interno del ventricolo sinistro o da modificazioni neuromediate: in ogni caso si tratta di complicanze possibili e scarsamente evitabili della procedura. Non credo, ma le informazioni disponibili sono veramente scarse, che vi siano ulteriori rischi legati alla complicanza, mentre la prognosi dipende dalla patologia coronarica di base e dalla funzione contrattile del ventricolo sinistro. Infine l’evolutività delle lesioni coronariche è un fatto ben noto: uno dei meccanismi coinvolti soprattutto se l’evoluzione è rapida o improvvisa è la rottura della placca aterosclerotica che comporta un’attivazione locale dei fattori dell’emostasi comportando la formazione sulla placca stessa di un trombo piastrinico che può occludere il vaso andando poi incontro nel tempo a un’organizzazione che ne stabilizza la presenza.