Le linee-guida per la terapia dell’ictus ischemico prevedono trattamenti di diverso tipo orientati a limitare l’estensione dell’area ischemica e le conseguenze che la presenza della lesione determina sulle aree circostanti e sul resto dell’encefalo. Tali trattamenti saranno stati certamente adottati nel caso di suo padre. Tuttavia, anche una terapia farmacologica ben condotta può non avere successo, dal momento che essa agisce comunque per via indiretta. Non esiste ancora, infatti, un trattamento che possa “sbloccare” direttamente il vaso encefalico ostruito, come avviene per le coronarie, se non nei casi in cui la trombosi coinvolga le arterie dirette all’encefalo nel loro decorso extracranico. Allo stato attuale delle condizioni di suo padre, poi, l’approccio migliore per salvargli la vita e stabilizzare le sue funzioni vitali è quello di mantenerlo in un reparto di terapia intensiva, come sta avvenendo.