Le domande, tutte più che giustificate, che lei ci rivolge sono tuttavia estremamente difficili da rispondere, in quanto è necessario conoscere a fondo le condizioni cliniche e di riserva funzionale epatica di suo marito, per poter esprimersi in maniera affidabile. Tuttavia le si può dire che l’indicazione al trapianto di fegato rimane la strategia più conveniente da seguire, nonstante i rischi che sono connessi al trapianto stesso (5% circa di mortalità intraoperatoria). Bisogna considerare l’età relativamente giovane, lo stadio avanzato della malattia epatica, che ha già dato segni di scompenso con ascite, il fatto che si siano sviluppate lesioni tumorali nel fegato, con possibilità di riformarsi anche dopo il trattamento, che sembra essere stato efficace. La possibilità che si verifichi un episodio di rigetto è piuttosto alta, ma si traduce nella perdita dell'organo trapiantato solo nel 5% circa dei casi. Ovviamente le aspettative di vita nel caso di rifiuto di sottoporsi a trapianto di fegato sono legate alla cirrosi epatica ed allo stadio in cui si trova (in sintesi alla classe di Child in cui si trova).