Gentile Marcella, a volte capita di agire seguendo un impulso individuale che a tutta prima può risultare inspiegabile e tuttavia legittimo.
Evito di fare il moralista e considerare l'episodio di cui parla una "colpa" o un "peccato". Ritengo che, in ognuno di noi, vi sia una piccola sfera interiore totalmente personale e lecitamente egoistica che rimane nostra esclusiva individuale.
A me sembra che l'azione di cui si sente in colpa sia stata solo una "prova", per verificare se i suoi valori personali ed estetici potevano essere confermati da persone diverse dal suo compagno e significative per lei. E' capitato ... si cresce attraverso l'avventura e forse quell'episodio ha rappresentato anche una forma di trasgressione per ribellarsi e per scuotere il suo uomo da un certo "torpore": quello dell'abitudine ad averla affianco e quindi trascurando le sue aspettative di sentirsi oggetto e meta delle sue attenzioni, complimenti, cure, aggressività erotica, ecc.
Quella storia la collochi definitivamente nella sua "sagrestia" e la consideri con maggiore umanità ed umorismo, accettandola semplicemente come esperienza di vita.