Salve, premetto che sono sempre stata una persona ansiosa, ma mai a questi livelli. A inizio Maggio mi sono trasferita col mio ragazzo in un'altra città, lontana da quella di provenienza, perché lui aveva trovato il lavoro dei suoi sogni lì e io l'ho seguito.
Dal momento che non stavo lavorando, pur non volendo spostarmi lì, sono andata con lui. Già in quel periodo soffrivo di forte ansia nei suoi confronti, avevo paura che stesse male quando non era con me, avevo bisogno di sapere quando arrivava nei posti, se non rispondeva mi agitavo, eccetera. Dopo un mese, a inizio Giugno, ho iniziato a lavorare anche io. Forse a causa della mia ansia, e anche per la mia timidezza, non ho ancora legato bene coi colleghi, ed essendo un periodo un po' scarico come progetti, non sto facendo granché a lavoro. Oltre a ciò, neanche due settimane dopo l'inizio, mi hanno messa a fare trasferte due o tre volte a settimana, fissa.
E questo non mi ha aiutata e non mi aiuta, perché l'ansia e l'ipocondria mi fanno star male visto che sono da sola lontana da casa. A fine Giugno ho deciso di andare da uno psicologo, che mi ha diagnosticato il disturbo di ansia generalizzato. Abbiamo fatto 3 sedute, ora lui è in ferie, e a me sono cominciati gli attacchi di panico. Il fatto è che quando sono coi colleghi devo ovviamente cercare di trattenerli, ora che li conosco riesco meglio.
Ciò che mi spaventa però è che la sera quando torno a casa poi scoppio. Eppure, penso, c'è il mio ragazzo lì con me, dovrei essere felice. Quel che volevo capire è se è possibile che riesca effettivamente a trattenerli e che esplodano poi la sera, e se ormai io stia associando quella casa al posto/momento in cui sto male. Mi fa paura perché dovrei essere felice di potermi finalmente riposare la sera dopo il lavoro, invece sto male e basta.
Un'altra cosa a cui penso è che, ad esempio oggi, sono arrivata a lavoro con l'idea di essere aperta coi colleghi, interagire di più, e la mattinata è andata bene, ero tranquilla, sicura di quel che facevo e del fatto che potevo guarire. Abbiamo pranzato ed ora eccomi qua con ansia e mille pensieri negativi in testa, voglio scappare, mi sento agitata. È come se di punto in bianco fossero arrivati i pensieri e l'agitazione, mentre fino a stamattina ero tranquilla.
È anche questo un attacco di panico? O c'è dell'altro? Passo le mie giornate ad alternare momenti forti a momenti deboli in cui vedo tutto nero e soffocante, in cui nulla mi dà sollievo o mi fa venire voglia di fare le cose. Quando sto bene invece sono entusiasta dei miei progetti. In quei momenti invece no, perdono di significato. Che cosa sto passando? Dal medico, in assenza dello psicologo, mi è stato consigliato lo Xanax, 8 gocce al giorno.
Temo a prenderlo, a causa di controindicazioni varie, e anche perché inizierei senza che lo psicologo lo sappia. Serve davvero alla mia situazione? O è meglio aspettare di parlarci per vedere se c'è altro sotto?
Buongiorno considerato che deve gestire un carico d'ansia così elevato penso abbia fatto bene a prendere in considerazione una terapia farmacologica che se affiancata ad una buona psicoterapia non può che migliorare l'attenuazione dei sintomi.