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Esperto Risponde

Ostruzione di grado serio a livello cervico-uretrale e problemi di minzione

Egregio Dottore,

ho 64 anni e questa è la mia storia: Nel marzo del 1992 fui operato in t.u.r.p. per una adenoma prostatico pur avendo una prostata di piccole dimensioni con ristagno pari a 800 cc ma, mi era comunque difficile la minzione, tant’è che ancor prima di tale intervento, oltre alle varie terapie di routine, fui il primo in Calabria ad essere sottoposto al Prostaton in data 01/10/1991 e 21/01/1992 a Crotone (strumento basato sul principio delle microonde) ovviamente con esito negativo, strumento che a mio giudizio fu ritirato immediatamente perché rivelatosi poco funzionale. Da allora c’è stato un modesto miglioramento con persistenza di difficoltà variabile ad espletare la minzione, per cui ho fatto e faccio spesso – sempre uso del torchio addominale (a volte urino seduto per poter spingere meglio sull’addome).

In data 10/07/2002 fui sottoposto a flussometria libera col seguente esito: morfologia della curva “staccata” con picchi di flusso variabile di cui il maggiore pari a 15 ml/sec e circolo di svuotamento protratto con abbondante vol. vuot. (471 ml) e residuo post-minz. pari a 200 ml. Cistomanometria con Studio P/F: assenza di contrazione durante il riempimento. Sensibilità propriocettiva conservata, buona compliance. Capacità cistometrica max 300 cc. Lo svuotamento inizia con minimo ausilio del torchio addominale, ma sostenuto da buona contrazione detrusoriale, che presenta tuttavia un “fading” precoce, causando la presenza del residuo, in questo caso di scarsa entità. Conclusione: vescica stabile con note di ipocontrattilità relativa. In data 05/10/2017 sono stato sottoposto a uretrocistoscopia con strumento flessibile: l’uretra risulta parzialmente ostruita da esiti di t.u.r.p., la vescica si presenta da sforzo a seguito di turp con diverticolo in sede strutturale sinistra.

Osti uretrali: normoeiaculanti. Conclusioni: ostruzione uretra prostatica da esiti di turp. Ieri al Cardarelli di Napoli dovevo essere sottoposto ad urodinamica, purtroppo col seguente risultato: l’esame non viene eseguito per presenza di stenosi cervico uretrale di grado severo. Utile approfondimento endoscopico per individuare iter terapeutico. Nel lasso temporale dei suddetti accertamenti medico-tecnici, oltre alle innumerevoli visite urologiche, ho fatto uso di antibiotici specifici prima con ciproxin 500 mg e ultimamente con unitrox 600 mg e, da sempre lo xatral 10mg, e da qualche anno il silodix, e ancor prima dello xatral, l'omnic. Entrambe le compresse per l’iperplasia prostatica le assumo da sempre tutte le sere. Il psa, regolarmente controllato ogni anno è stato sempre nella norma.

Tengo a precisare che la suddetta invalidità è stata seguita e lo è ancora sempre da primari di reparto di urologia, e anche lo stesso intervento. Cortesemente, alla luce di quanto sopra, cosa mi suggerisce di fare e, nel contempo, le porgo una domanda: per poter consentire l’accesso alla vescica, data l’ostruzione dell’uretra, l’esame urodinamico deve essere comunque eseguito per verificare la funzionalità della stessa, praticando incisione o quant’altro? Se sì, qual è la procedura? Grazie, mi scuso per la lungaggine (così come la mia malattia) cordiali saluti restando in attesa di notizie.

Risposta del medico
Specialista in Urologia

Dunque lei è stato sottoposto a TURP a 39 anni, un'età assolutamente precoce per questo tipo di interventi. Questo ci fa pensare che i suoi disturbi di allora non fossero sorretti da un ingrossamento prostatico, ma dagli strascichi di una malformazione congenita del collo vescicale (stenosi/sclerosi).

Questo speiga anche in parte retrospettivamente l'insuccesso della termoterapia. In 25 anni è probabile che su questa situazione si sia sovrapposto un fisiologico aumento di volume della ghiandola, che ha portato al persistere ed ora al peggiorare dell'ostruzione. La necessità di un secondo tempo di disostruzione endoscopica pare evidente, farlo precedere da una nuova valutazione urodinamica è un scrupolo corretto, ma se il cateterino non riesce a passare c'è poco da fare e bisogna scendere ad un compromesso.

Oggigiorno questi inerventi vengono brillnteente eseguiti con vari tipi di laser, con buoni risultati e degenze molto abbreviate anche solo a confronto di 25 anni fa.

Risposto il: 23 Marzo 2018