La possibilità del posizionamento di un’endoprotesi dipende in primo luogo dal fatto che dal tratto interessato dall’aneurisma non emergano vasi di interessi vitale (quali ad esempio le arterie renali), le dimensioni dei colletti sono favorevoli per l’inserzione di un endoprotesi, mentre il fatto che il colletto prossimale formi un angolo di 90° con il resto del vaso rappresenta un problema tecnico non insormontabile. Alla prima domanda, tenuto conto dell’età della paziente non è possibile rispondere con correttezza, in quanto non abbiamo dati sufficienti per dare risposte corrette: un problema può essere anche l’anestesia. In caso di complicanze il dover ricorrere a un intervento d’urgenza comporta un significativo rischio di morte. Per ciò che riguarda l’opzione del non intervento può essere una scelta accettabile, sempre tenuto conto dell’età della signora: in questo caso sarebbe importante sapere se il riscontro dell’aneurisma è stato casuale oppure se si sono presentati sintomi che hanno determinato lo studio dell’aorta addominale e se vi sono state valutazioni precedenti dell’aorta addominale per cui si possa determinare se l’aneurisma è aumentato di dimensioni nell’ultimo periodo e di quanto. Se l’aneurisma avesse dimostrato una tendenza alla dilatazione progressiva o se fosse esordito con una sintomatologia compatibile con una sua fissurazione una politica attendista potrebbe essere meno indicata.
Per quanto riguarda l’attesa di vita, bisogna riflettere sul fatto che la signora ha già superato i limiti della vita media e che previsioni, già solo probabilistiche in tutti i casi, non possono essere formulate.