Gentili Dottori,
mi rivolgo a voi come ultima sponda.
Sarò un po’ prolissa nel seguito ma vorrei che la situazione sia chiara. Ho 22 anni, sono astemia da sempre, non fumo, non faccio uso di droghe. Non prendo mai nessun tipo di farmaco. Non ho mai avuto malattie gravi.
Ho sempre praticato attività fisica regolare non agonistica. Soffro di intolleranza al lattosio. Ne assumo comunque, con gli anni ho capito quanto ne posso mangiare senza stare male. Nella mia famiglia ci sono parenti vicini con: diabete, ipotiroidismo; soggetti ad ictus. Vi illustro adesso il mio problema: a partire da giugno 2017 ho iniziato ad avere problemi di lingua gonfia, alito cattivo e disidratazione. Ogni tanto ho avuto problemi di stomaco (feci un po’ molli ed andavo in bagno due volte di prima mattina). Siccome a giugno ero sottoposta a forte stress psicofisico ed inoltre faceva caldo, ho attribuito i miei mali allo stress ed alla disidratazione. A luglio smisi di praticare attività fisica causa una infiammazione ai tendini delle gambe (mi facevano male gli stinchi) che io attribuii ad una scelta scorretta delle scarpe da corsa abbinata alla mancanza di riscaldamento.
Questo problema di gambe si è risolto. Con ottobre non ero più sotto stress e non faceva più caldo ma i problemi erano rimasti. Andai dal medico_1 (in seguito ho cambiato medico per trasferimento) dicendogli che pensavo avessi il mughetto causato dallo stress. Il medico mi visitò, mi prescrisse un antimicotico e mi suggerì di andare dall’endocrinologo perché non era normale che mi venisse un mughetto solo per lo stress (in più notò che soffro di irsutismo, ne scriverò dopo). Presi l’antimicotico ma ottenni solo eruzioni cutanee al volto e il problema non si risolse. Nel frattempo insorsero altri problemi: stanchezza continua fisica e mentale, sonnolenza, astenia, ingrassai 2 chili al mese per 4 mesi, a volte attacchi di tristezza intensa. Pensai che fosse una conseguenza del periodo prolungato di stress e della mancanza di attività fisica e quindi decisi di riposarmi almeno per un mese. Comunque avvisai tutti i medici di questi miei problemi. Il nuovo medico mi prescrisse delle analisi ‘standard’ del sangue da cui emerse un valore di prolattina 31 ng/ml. Andai quindi dall’endocrinologo che mi fece fare ulteriori esami. Da questi esami sono stati esclusi: problemi alla tiroide, diabete mellito, diabete insipido, sindrome di Cushing.
Fu ipotizzata una iperprolattinemia da PCO. Mi prescrissero un’ecografia alle ovaie e una RM all’ipofisi. Chiesi sia all’endocrinologo sia al medico di base cosa dovevo fare visto che stavo a letto anche 16 ore al giorno nell’astenia più totale e continuavo ad ingrassare. Entrambi mi dissero di ‘prendere più caffè’ o ‘mangiare pappa reale’ perché il mio sangue era a posto. Torniamo adesso indietro nel tempo. Già 6 anni fa feci accertamenti per l’irsutismo. Dall’ecografia alle ovaie non si vedeva nulla. La ginecologa concluse che avevo PCO perché dopo 10 giorni aver fatto le analisi del sangue le portai i risultati, guardandoli mi chiese se avevo avuto il ciclo e io le risposi di no.
Mi prescrisse la pillola per 3 o 6 mesi, non ricordo, e sarei dovuta tornare per una seconda visita. Ma all’epoca ero minorenne e mi creava più stress dover gestire questa storia con i miei genitori che tenermi l’irsutismo. Perciò mi tenetti l’irsutismo. Ho fatto pochi giorni fa l’ecografia con cui è stato confermato una PCO ovarica bilaterale; devo ancora fare le analisi del sangue per gli ormoni ma direi che non ci sono dubbi. In attesa di fare gli esami prescritti, cioè prima ancora di fare l’ecografia e la RM (che sarà ad aprile), mi dissi che se i medici dicevano che ero sana allora ero io che mi creavo problemi per niente. Incominciai a bere più caffè (quasi il triplo del solito), feci un programma di attività fisica per dimagrire e cercai di ‘darmi una svegliata’ per quanto riguardava la stanchezza mentale.
Ci ho provato per due mesi e non è cambiato nulla (ho smesso di ingrassare ma perché mangio poco e molto sano). Ricordo che i miei sintomi sono: stanchezza cronica, sonnolenza, astenia, disidratazione, problemi di stomaco (a volte stitichezza, altre volte feci molli; a volte c’è cibo non digerito), lingua gonfia e bianca. Sapendo che PCO migliora calando di peso decisi che il mio obiettivo primario era dimagrire. Quindi decisi di sostituire la pasta con una fonte di carboidrati ad indice glicemico più basso. E finalmente la svolta! Tolta la pasta ho incominciato a stare bene: basta sonnolenza, astenia, sbalzi di umore, lo stomaco va meglio, ho meno sete e l’alito va meglio. Ho provato a togliere anche altri alimenti composti in maggior parte da frumento e sto sempre meglio -tutto questo entro i 7 giorni senza glutine. Sono tornata dal medico per farmi prescrivere le analisi per la celiachia (che nel mio caso mi procura soprattutto sintomi extraintestinali). Le analisi del sangue sono negative. Ho pensato che il medico mi prescrivesse comunque una biopsia per escludere una celiachia sieronegativa ma non lo ha fatto e anzi mi ha detto ‘tolga la pasta c’è così tanto altro che può mangiare’. Io ho il sospetto che il mio medico di celiachia ne sappia poco.
Non è solo la pasta che mi fa stare male e gliel’ho pure detto. Ho deciso di testa mia di provare a seguire una dieta completamente senza glutine per almeno un mese, ma già dopo pochi giorni mi sono resa conto che togliere tutte le tracce di glutine dalla mia vita è un’impresa immane e non mi va di farlo magari per niente. Il mio medico la biopsia non me l’ha prescritta ed inoltre tra il medico e l’endocrinologo che mi dicono ‘il sangue è a posto lei non ha niente’ io sto iniziando a sentirmi un’ipocondriaca della peggior specie. Se non fosse per lo stato delle mie feci e la disidratazione che è reale (mi abbassa perfino la pressione del sangue) io ormai sarei convinta di stare impazzendo data l’astenia e gli sbalzi di umore. Togliendo il glutine per quanto possibile io sono tornata di nuovo ad essere la persona che sono sempre stata, cioè attiva sveglia ed impegnata in mille attività. Gli esami per la celiachia li ho fatti la settimana scorsa. Io oggi mi chiedo due cose:
1) è possibile che sia celiachia? Devo tartassare il mio medico finché non mi prescrive una biopsia? E se non lo fa comunque, cosa faccio io?
2) è possibile che tutto questo sia solo dovuto alla prolattina alta? Il mio valore medio sui 3 prelievi in un’ora è 31 ng/ml.
Sarò grata a chiunque mi possa dare un consiglio.
NOn sembrano valori di Prolattina degni di nota, ma l'endocrinologo avrà valutato tutti gli esami alla luce anche del quadro clinico
Consiglio piuttosto una visita endocrinologica.