In vista dell'imminente immissione in commercio in Italia dell'entecavir, in un paziente con cirrosi epatica (score 10) da epatite B (HBeAg negativa) attualmente in cura con lamivudina, nel momento in cui dovessero insorgere resistenze verso la lamivudina, ritenete consigliabile ricorrere all'entecavir o all'adefovir? Inoltre, visto il bassissimo tasso di resistenze indotte dall'entecavir rispetto alla lamivudina, ritenete conveniente, sempre in corso di terapia con lamivudina, passare subito all'entecavir anche quando non si siano ancora verificate resistenze verso la lamivudina? Ho letto che l'adefovir sarebbe efficace in caso di sviluppo di resistenze verso l'entecavir e quindi vorrei evitare di "bruciare" subito l'adefovir per la gestione di resistenze verso la lamivudina nel momento in cui queste dovessero eventualmente presentarsi. Grazie.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Se dovessero insorgere resistenze verso la lamivudina, sebbene non vi siano molti studi di confronto tra i 2 antivirali, saremmo propensi all’utilizzo dell’entecavir