Gentile Signore,
cominciando dal fondo ... Tutti gli interventi eseguiti sulla prostata, con qualsiasi tecnica, portano ad una riduzione più o meno completa dell'emissione all'esterno del liquido seminale. Questo continua ad essere prodotto normalmente, ma all'atto dell'eiaculazione trova più libero sfogo verso la vescica, piuttosto che incanalarzi lungo l'uretra. Questo non comporta alcun probelma fisico, a parte la presumibile perdita della fertilità. ma soprattutto non comporta alcuna alterazione del resto della funzione sessuale, per quanto riguarda sensibilitàe qualità dell'erezione. Se l'intevento è eseguito in modo corretto, con qualsiasi tecnica, l'incontinenza NON è da prendersi in considerazione, a parte una primissima fase d'adattamento della durata di poche settimane. Per quanto riguarda la tecnica di intervento ... L'intervento chirurgico un tempo comunissimo (adenomectomia trans-vescicale) è oggi riservato unicamente a prostate estremamente voluminose, ovvero una minima percentuale dei casi. Oggi la tecnica di riferimento è certamente il trattamento endoscopico laser (Olmio o Tullio), che comporta la vaporizzazione oppure la vera e propria asportazione del tessuto prostatico. Questo permette di ottenere un risultato funzionale simile a quello dell'intervento chirurgico, ma con invasività e sanguinamento estremamente ridotti e tempi di cateterizzazione e degenza nei limiti delle 24 ore. In alternativa, non disponendo del laser, l'intervento che si esegue è la classica elettro-resezione endoscopica (TURP) che lei definisce "grattamento", che necessita di una cateteterizzazione di alcuni giorni, comunque inferiore a qulla dell'intervento chirurgico. In ogni caso, il tessuto asporato/vaporizzato è costituito dalla sola parte ingrossata della prostata (il cosiddetto "adenoma"). L'intera prostata viene asportata radicalmente solo in comprovati casi di tumore maligno, che non ci pare il suo caso.
Saluti