Occorrerebbe definire meglio la problematica e chiarire anche a carico di chi è il problema: Solo in questo modo sarà possibile utilizzare il nostro tempo in maniera costruttiva e rispettosa delle più elementari regole deontologiche.
Se quanto raccontato, costituisce un problema per lei, in quanto si sente danneggiata o comunque teme di essere stata presa in giro o in qualche modo sente "tradita" la sua fiducia; credo che in questo caso sia necessario che si renda maggiormente consapevole che lei (sta male e soffre) vive il tutto con problematicità che la fa vivere in ansia. A questo punto sarà necessario farsi carico di questo e chiedere aiuto direttamente.
Nel caso sia il ragazzo a vivere con disagio le sue scelte e voglia mettersi in discussione .... sarà lui a chiedere aiuto.
Per quanto mi riguarda, non posso fornire consulenza ad una persona per conto di un'altra (che forse non ne è nemmeno a conoscenza).