Buon giorno, sono un fratello di un uomo di 34 anni con ritardo mentale lieve ed affetto da sempre di epilessia. Il tutto è successo alla nascita, l’ospedale non controllando l’ittero alle dimissioni, subito dopo 2 giorni ha avuto convulsioni…. Da cui sono rimasti i segni… Negli anni è stato seguito da mio padre in tutto, con specialisti psichiatri, psicologi, e centri vari per il recupero delle funzionalità motorie, linguistiche e comportamentali; ad oggi rimane sotto cura farmacologica per l’epilessia (no farmaci calmanti, almeno finora non c’è ne stato bisogno). Ora però in età adulta, precisamente negli ultimi 4 anni, manifesta aggressività e dissociazione alla famiglia. Preciso che il tutto incomincia dalla morte della nonna (per noi una mamma), e peggiora con l’allontanamento dei fratelli/sorella con l’avvento dei vari matrimoni, e di dislocamenti lavorativi. In particolare oramai è diventato paranoico, non mangia più in casa, ha chiuso le porte a chiave della stanza da letto e ci evita, in quanto pensa che i genitori (ed io fratello maggiore, che comunque abito fuori paese) siamo il suo male, ci rinfaccia verbalmente e anche fisicamente (è diventato manesco con tutti) delle responsabilità dei suoi problemi/fallimenti… (amorosi/sociali). Ci accusa di dargli dei calmanti (mai dati) e che boicottiamo la sua vita di continuo…un esempio è che se una persona non lo parla o non fa quello che lui dice è colpa nostra, se non prende un lavoro normale o non lo vuole una ragazza è perche interferiamo nelle sue faccende. La Situazione inizia a diventare tragica, in quanto ora evade dal paese con passaggi e biciclette ad orari strani… in più cerca di trovare in continuo una ragazza (purtroppo alcune volte importunando ragazzine di 19/20 anni) che lo voglia come marito (rimangono pur sempre i principi di educazione almeno per le donne..).. Ultimamente nella sua follia trova donnacce… che lo spolpano vivo… (pochi giorni sufficienti a fregargli 200/300 €) in quanto mia madre non ha mai accettato i suoi problemi e sperando che fosse normale lo ha sempre coccolato nelle sue richieste assurde ed economiche (senza capire per cosa sono spesi i soldi ). In questi anni abbiamo provato a portarlo da specialisti ma non ne vuole sentire ragione dice che siamo pazzi noi e che lui vuole vivere la sua vita. Se lo portiamo forzatamente alza i tacchi grida e se ne va. O scompare per tutta la giornata. In famiglia ora si sono create due correnti di pensiero, noi fratelli che vogliamo che la situazione sia gestita in TSO per la sua e la nostra sicurezza ed i genitori che non vogliono, perché sconsigliati da alcuni specialisti chiamati ad aiutarli… in quanto dichiarano che con il trattamento potrebbe diventare un vegetale o addirittura morire. A quale specialista dobbiamo rivolgerci, a chi chiedere aiuto?!
Da ciò che descrive sembra che suo fratello sia progressivamente virato in una sindrome psicotica grave. Lei descrive bene degli eventi di vita che possono averlo portato a questo a partire da un'insufficienza mentale organica. I comportamenti e le idee deliranti vanno necessariamente messe sotto controllo onde evitare più gravi conseguenze.Nel corso della vita tutti noi cambiamo, quindi anche chi ha problemi dalla nascita. Comprendo la posizione di sua madre, ma non è corretta. per il bene di suo fratello. E' quindi necessaria la presa in carico psichiatrica di un servizio pubblico: psichiatra, infermieri etc.. Uno specialista psichiatra privato riuscirebbe in ben poco. Occorre prima di tutto un aggiustamento dei farmaci tenendo conto delle convulsioni,(o meglio Lei non specifica se ha ancora crisi epilettiche: occorre una valutazione neurologica e almeno un EEG.) Un Servizio psichiatrico pubblico dovrebbe offrirle tutto questo, caso mai, in collaborazione con un neurologo esperto di epilessie. Se fosse necessario un ricovero per aggiustare la terapia, anche in T.S.O., per quanto doloroso, va fatto. Con i migliori auguri e restando a disposizione La saluto. Dr. Emanuele Orlandi