Buonasera gentili Dottori, sono stata ablata chirurgicamente in toracoscopia con isolamento delle vene e chiusura auricola nel 2015, ora dopo un recente gravissimo lutto in famiglia, sono emerse conseguenze psicofisiche e mi sono anche tornate delle recidive di FA, sporadiche una ogni 2/3 mesi con risoluzione spontanea nel giro di un’ora. Siccome so che c’è un un approccio denominato: pill-in-the-pocket, potrebbe fare al caso mio? Ciò mi permetterebbe di evitare la terapia antiaritmica continua che andrebbe a sommarsi ai già molteplici farmaci (nonchè antidepressivi) che assumo giornalmente per le altre mie patologie. Ovviamente ne parlerò anche con il cardiologo, però nel frattempo per favore, gradirei sapere il Vs gentile e professionale parere. Ultima domanda: mi aiutate a fare chiarezza? Quante ore sono concesse dalle linee guida di rimanere in FA prima di correre allarmati al PS? Pongo questa ulteriore domanda perchè se non ricordo male so che c'è un tot di tempo (forse 24 ore)? in cui nel frattempo l' FA potrebbe risolversi in autonomia. Grazie mille. Cordiali Saluti e Buon Anno!
Gentile signore/a, la comparsa di brevi recidive di FA a risoluzione spontanea dopo una ablazione chirurgica o endocavitaria percutanea è più la norma che l’eccezione. Ad oggi nessuna tecnica di ablazione di FA garantisce un risultato del 100% in termini di assenza di recidive per tutto il resto della vita. Io penso che se le recidive passano spontaneamente entro 1 ora, non ha senso la terapia “pill in the pocket”, in quanto ci impiegherebbe almeno 2-3 ore per funzionare (più di quanto già spontaneamente l’aritmia impiega ad auto-risolversi). Diverso è il caso delle recidive che durano diverse ore o giornate (allora il discorso cambia). Non esiste un tempo dopo il quale bisogna andare in pronto soccorso, il criterio più importante è la sintomatologia del paziente più che la durata della aritmia.
Vero è che se la aritmia dura più di 6 ore conviene assumere un anticoagulante orale o eparina a basso peso molecolare sottocute. Spero di averla aiutata.
Cordiali saluti,
Dott Mario Baldi