Signor ENZO,
il collega che l'ha visitata ha dato una valutazione sulla base di alcuni elementi scaturiti dalla sua storia clinica.
Il fatto è che nel caso di un paziente cardiopatico come lo è lei, il rischio perioperatorio cioè il rischio che comportano l'intervento e l'anestesia è aumentato.
Una severa riduzione della funzione sistolica ventricolare come nel suo caso comporta un'attenta valutazione cardiologica prima, anestesiologica poi e un accordo dell'anestesista con il chirurgo per stabilire il miglior tipo di anestesia.
Il problema del rischio è legato all'utilizzo di farmaci ipnotici o comunque anestetici che sono estrememente sicuri ma come nel suo caso possono influenzare l'apparato cardio-circolatorio comportando variazioni emodinamiche che ovviamente la sottopongono ad un rischio diverso rispetto ad un paziente che non ha problemi dell'apparato cardio-vascolare.
Ovviamente non so che farmaci prenda e non la conosco, non l'ho visitata quindi non posso dare un giudizio.
A quanto mi dice lei i sintomi la portano comunque a sottoporsi all'intervento chirurgico, visto che non ce la fa ad andare avanti con il dolore.
Non so che tipo di ANestesia è stata concordata dall'anestesista . Spesso un'intervento in anestesia locale può essere una buona alternativa ma bisognerebbe sapere l'estensione ed i rapporti anatomici in base ai quali il chirurgo stabilisce che tipo di intervento effettuare.
Per il dolore gli antiinfiammatori vanno bene anche se non so se lei è allergico a questi ultimi o se soffre di disturbi infiammatori dell'apparato digerente come gastrite, duodenite o esofagite.
Comunque spesso una valida alternativa è un'altra categoria di farmaco. Un oppioide semisintetico come il TRAMADOLO può rappresentare una valida alternativa. Consulti il suo medico o prenoti una visita con un anestesista che si occupa di Terapia Antalgica.
Cordiali Saluti