Gentile Signore,
purtroppo lei omeete di riferirci un paio di informazioni indispensabili a giudicare la situazione in modo appropriato, ovvero i risultati del PSA e la presenza ed entità di disturbi ad urinare. Pertanto, la nostra risposta è necessariamente piuttosto articolata, ci auguriamo che lei riesca a riconoscere tra le varie possibilità, quella che maggiormente attiene alla sua reale situazione.
In pratica, l'ecografia trans rettale eseguita dimostra un ingrossamento prostatico tipico di dimensioni cospicue (5 cm) con considerevole residuo vescicale. Inoltre si rileva un piccolo nodulo periferico di natura da determinarsi.
Le due situazioni si sovrappongono, ma richiedono un approccio diagnostico, ed eventualmente terapeutico separato.
L'ingrossamento della ghiandola (cosiddetto "adenoma") si correla con eventuali disturbi ad urinare, con difficoltà di svuotamento, oggettivate dal residuo elevato dopo minzione. In base alla reale entità dei disturbi si può modulare una terapia farmacologica (che immagino lei stia già assumendo) ovvero dare indicazioni ad un intervento endoscopico disostruttivo.
Per quanto riguarda il nodulo periferico: 1) se esso risulta anche palpabile alla esporazione rettale, vi è indicazione ad eseguire una biopsia; 2) se il PSA è superiore a 4, ovvero appare chiaramente in ascesa a successivi controlli eseguiti nel corso degli ultimi anni, vi è indicazione ad esegure una biopsia; 3) se le condizioni precedenti non sussistono, è consigliabile proseguire con i dossaggi del PSA totale e libero, una volta l'anno; 4) se la biopsia risultasse negativa, in base ai disturbi ad urinare, si confermerà la terapia o le indicazioni all'intervento endoscopico.
Saluti