Ritengo corretta la terapia impostata dall’angiologo. L’aspirina è l’antiaggregante piastrinico più utilizzato. La ticlopidina è anch’essa un efficace antiaggregante piastrinico ma ha effetti collaterali che ne consigliano un uso prudente. La ticlopidina può infatti provocare una riduzione dei globuli bianchi o delle piastrine per cui è necessario effettuare, almeno nei primi tempi della terapia (o almeno dopo 15-20 giorni dall’inizio della somministrazione), controlli dell’esame emocromocitometrico. L’aspirina può a sua volta dare disturbi gastrici o erosioni della mucosa gastrica per cui se ne consiglia l’assunzione a stomaco pieno. Chiaramente nel caso in cui lei non tollerasse l’aspirina si potrà riconsiderare la ticlopidina o altri farmaci antiaggreganti. Ricordi comunque di associare alla terapia farmacologica un attento controllo dei fattori di rischio della malattia aterosclerotica eventualmente presenti nel suo caso. Le ricordo che questi fattori sono: fumo, diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, obesità, vita sedentaria. Questi fattori di rischio vanno sempre combattuti!