Nel suo caso, noi non preferiamo usare il termine di “portatrice sana”, in quanto è sempre anomalo essere portatore di una infezione virale, specie da virus epatitico C. E’ in grado di trasmettere il virus agli altri, sebbene essa si trasmetta raramente al partner od in famiglia. La biopsia epatica indica, molto meglio della carica virale, lo stadio della malattia in cui si trova: attività fibrotica di grado lieve (ma dovrebbe anche parlare della attività infiammatoria). Non esiste poi una soglia di gravità in base al numero di copie di virus trovate nelle analisi. La sua condizione è quella di portatrice del virus C. L'ecografia epatica non può ritenersi "la prova del 9" sulle condizioni di salute di un fegato affetto da HCV. Le probabilità di peggiorare e progredire nel gradi di malattia non sono trascurabili, ma certo non si deve pensare in termini di progosi severa (morire). Non può contagiare suo figlio con una eventuale gravidanza e riteniamo che debba fare la cura con interferone, dato il suo quadro clinico. L'aumento della carica virale del virus C non può essere dovuto all'alimentazione.