Secondo la ricerca più recente l'emicrania (non tutti i tipi) è una malattia strettamente legata a dei disordini della circolazione sanguigna cerebrale, il cui meccanismo non è perfettamente chiarito ma che comunque comporta dei fenomeni di carattere ischemico. Quando si parla di ischemia si intende in generale una sproporzione tra flusso sanguigno disponibile per un distretto e la richiesta energetica di quest'ultimo. Può essere definita come una sorta di "fame di sangue" da parte di un tessuto. Indipendentemente dal fatto che questa "scarsezza di sangue" possa portare ad un danno del tessuto "affamato" il tessuto mette in atto dei processi di rimodellamento di tipo riparativo; quindi è come se fossimo di fronte ad un rammendatore che rinforza la cucitura di un bottone anche solo se il bottone si allenta. La gliosi che si vede alla RM è paragonabile, in questa metafora (mi perdonino i colleghi) ad un eccesso di rappezzature fatte dal rammendatore troppo sollecito. Questa cosa produce danni permanenti alle funzioni cerebrali? Questo non si sa con ceretezza. Gli studi sull'integrità neurologica dei pazienti affetti da emicrania cronica sono ancora pochi e di difficile interpretazione. Certo non siamo di fronte a processi rapidamente involutivi e invalidanti: diciamo che il cervello di un pugile (in cui per il traumatismo continuativo questi fenomeni di gliosi si verificano in modo imponente) è in media molto più deteriorato rispetto a quello di una gentile signora di circa 40 anni affetta da emicrania.
Saluti