Immagino che Lei si stia riferendo al cosiddetto “petto excavatum”. Si tratta di una anomalia congenita che si manifesta nei primi anni di vita. Anche se non se ne conoscono i meccanismi nei dettagli, è verosimile che dei fattori genetici possano giocare un ruolo molto importante. E’ nota, infatti, una maggior prevalenza tra soggetti appartenenti alla stessa famiglia. Il pectus excavatum è caratterizzato da una rientranza in corrispondenza della parte anteriore del torace, dovuta ad un’anomala crescita delle cartilagini costali che tende a spingere lo sterno verso l’interno del torace. I disturbi si manifestano nel momento in cui i giovani pazienti iniziano a fare dell’attività fisica. E’ sotto sforzo, infatti, che i soggetti avvertono i tipici effetti di queste malformazioni al torace, tra cui una sensazione di mancanza d’aria sotto sforzo e una scarsa resistenza fisica, dovuta a una difficoltà a fare respiri profondi. Appare necessario valutare con attenzione il tipo di malformazione, la sua severità, la presenza di eventuali sindromi associate, l'eventuale compromissione cardiaca o polmonare, e l'entità del disagio psicologico causato dalla malformazione, per poter decidere il trattamento più adeguato. Per questo si eseguono, dopo la visita, alcuni esami specifici non invasivi quali ecocardiografia, prove di funzionalità respiratoria, TAC del torace. L’assunzione delle proteine per i muscoli mi sembra fuori luogo in ogni caso indipendentemente dal petto excavatum. Infatti non portera’ grandi benefici alla sua forza muscolare e in ogni caso non le permettera’ di risolvere il problema del “buco nel petto” come lei lo chiamato.