Salve. Vorrei porvi un quesito, in questo difficile momento che sta attraversando la mia famiglia. Il caso di cui parlo riguarda mia zia. La sua età è 60 anni. Tre anni fa le è stata asportata la tiroide e successivamente è stata sottoposta a iodioterapia, poichè dall'
Esame istologico era risultato un carcinoma tiroideo minimamente invasivo. Qualche mese fa, ha iniziato ad avere perdite ematiche vaginali. Inoltre accusava forti dolori e nella zona pelvica e nella zona che va dall'anca e fino al femore destro. E' stata sottoposta ad isteroscopia durante la quale le è stato asportato un polipo endometriale che dall'esame istologico è risultato essere una neoplasia secondaria (già qui molti specialisti ascoltati hanno affermato la stranezza di un tumore all'
Utero secondario). Si è dunque sottoposta a risonanza magnetica total body, tac cranica, scintigrafia ossea, colonscopia,
Mammografia. Tutti i citati esami hanno dato esito negativo. Oggi è stata sottoposta ad intervento chirurgico per l'asportazione dell'utero e ovaie. Durante l'intervento sono stati trovati dei linfonodi ingrossati lungo l'aorta femorale (probabili cause, a detta del chirurgo, dei dolori alla gamba destra). Dato l'interessamento del sistema linfatico, è stato definito necessario (dopo la conferma dall'esame istologico) un trattamento chemioterapico. La cosa più grave è però che il chirurgo ha affermato che, dato l'interessamento linfatico, la percentuale di guarigione è del 30-40%. Ora quello che noi tutti ci chiediamo è: dato che da tutte le precedenti indagini è risultato che nessun altro organo è interessato da metastasi, come mai la situazione appare essere così grave? Ringraziamo per il tempo e la professionalità che speriamo ci dedicherete.