Se un cardiologo si trova di fronte un soggetto con valori di 150/100 di pressione, non può limitarsi semplicemente alla prescrizione di un farmaco e via. Altrimenti, con questo criterio, il cardiologo può essere sostituito anche da un buon software: a pressione tot farmaco tot. La visita cardiologica, a cui il paziente dà sempre poca importanza focalizzando la sua attenzione su indagini strumentali più o meno complesse, serve a: sapere se questo soggetto ha familiarità o meno per ipertensione arteriosa o per malattie di cuore, sapere chi è, che stile di vita conduce, quali sono i suoi valori di colesterolo, se fa attività fisica, se fuma o no, se beve o no, se dorme la notte,se i toni cardiaci all’ascoltazione del cuore sono normali o no, ed anche, ma infine, che aspetto ha il suo elettrocardiogramma, se all’ecocardiogramma c’è o no ipertrofia del ventricolo sinistro(per essere più precisi, questo è un punto che fa capire se l’ipertensione è recente o data da molto tempo). Tutti questi elementi servono a decidere se dare subito il farmaco o no e quale, ma qualunque farmaco non avrà alcuna efficacia senza un corretto stile di vita.