Gentle Signore,
Non voglio credere che la persona visiti i pazienti e ne accerti la necessità dei farmaci! Se le prescrizioni,(ormai fatte col computer) sono il derivato della visita del dottore, non c'é nulla di male che il collaboratore prescriva ciò che il medico detta e firma.Spesso il medico deve fare delle prescrizioni ripetute, come richiesto dalle patologie! Quante volte un figlio va dal medico del Genitore per far prescrivere un farmaco di cui il genitore ha bisogno! Un iperteso ha bisogno di farmaci quasi a vita. Controlli che la persina che scrive materialamente le ricette, non lo faccia di sua personale valutazione e non per mandato del medico. Quanti Ministri ne sanno meno del loro segretario! Esprima al suo medico le sue perplessità e vedrà che è come le dico io, una "collaborazione" materiale e non intellettuale dell'aiutante. Un non laureato medico NON può visitare e prescrivere; ma "materialmente" fare ciò che il sanitario detta è solo un fatto exstra impegno professionale. R.V. Lucà