Mi scuso per il ritardo.
Il primo elemento da chiarire è quello della natura del dolore toracico correlato alla crisi aritmica, capire, cioè, se di origine ischemica o meno.
Una valutazione cadiologica completa dovrà, inoltre, definire, se esiste cardiopatia organica quale substrato dell'aritmia e/o se esitono spine irritative exracardiache capaci di scatenarla.
In presenza di crisi sporadiche può essere ragionevole non somministrare alcun farmaco in via profilattica. Ricorrenze frequenti possono giustificare un tentativo di profilassi farmacologica antiaritmica. In alternativa a questa, o in caso di suo insuccesso, si può ricorrere, specie nel caso di forme altamente sintomatiche, ad uno studio elettrofisiologico volto ad evidenziare la presenza di foci di innesco all'interno del cuore oppure a definire un substrato anatomo-funzionale dell'aritmia da sottoporre poi ad ablazione mediante radiofrequenza. Esistono inoltre pacemaker dotati di particolari programmi di stimolazione atriale multisito capaci di stabilizzare elettricamente l'atrio.
In Italia esistono numerosi centri per il trattamento di questa aritmia.
La ringrazio per la domanda.