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Esperto Risponde

Sono un uomo di 39 anni e da tre ho costantemente

Sono un uomo di 39 anni e da tre ho costantemente casi di fibrillazione atriale. Nell'aprile del 2005 sono stato ricoverato con uno scompenso cardiaco, dovuto - molto probabilmente - ad una miocardite non riconosciuta. Ho subito la prima cardioversione elettrica, alla quale sono seguite numerose altre, seguite puntualmente da una ricaduta. Nel gennaio 2007, su consiglio dei medici ho subito un intervento di ablazione transcatetere al ventricolo sinistro presso la clinica universitaria di Innsbruck. Dopo pochi giorni sono stato nuovamente ricoverato, ma per la prima volta, si è trattato di flutter atriale. Nuovamente cardiovertito, sono seguiti altri episodi di fibrillazione e/o flutter. Dopo vari consulti medici mi è stata consigliata un'ulteriore ablazione, durante la quale ho subito la perforazione della parete cardiaca con conseguente emorragia e ricovero in rianimazione. Essendo ancora presente la fibrillazione atriale, mi è stata consigliata l'ablazione al ventricolo destro per eliminare il flutter. Sono in cura con i seguenti medicinali: amiodar, sequacor, blopress e non assumo anticoagulanti. Gli episodi di fibrillazione atriale possono durare anche una settimana, dopodiché normalmente il battito torna sinusale per qualche giorno. Essendo molto indeciso e visti precedenti insuccessi e complicazioni, chiedo un Vostro consiglio. Ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti.
Risposta del medico
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L’ablazione del flutter è tecnicamente meno impegnativa rispetto alla ablazione ella fibrillaione atriale. Potrebbe valere la pena tentare e valutare se successivamente a questo ulteriore intervento riesce a mantenere il ritmo sinusale. Se cosi’ non fosse sarà necessario”rassegnarsi” alla terapia medica con una terapia anticoagulante orale condotta correttamente.
Risposto il: 18 Novembre 2008