Tabagismo a 19 anni.
Salve, sono una ragazza di 19 anni, e ho un problema con le sigarette. Ho iniziato presto, troppo presto. La prima l'ho trafugata a mia madre quando avevo nemmeno otto anni, e dai dodici ai quattordici ho fumato una media di sette, otto sigarette giornaliere. Quando ho iniziato il liceo, cinque anni fa, sono salita gradualmente fino a fumare un pacchetto al giorno. Negli ultimi tre anni, son passata al tabacco, e la situazione è peggiorata alquanto, visto che in media fumo una trentina di drumini al giorno, quando studio tutta la giornata arrivo anche sotto i cinquanta. Sto iniziando ad accusare problemi respiratori.. Son sempre stata una ragazza molto sportiva nonostante fossi sovrappeso, e fino a luglio-agosto scorso ero in grado di fare anche trenta chilometri al giorno di corsa. Solo che ultimamente non riesco nemmeno a fare le scale senza il fiatone. Mi sento male, ho paura, e tuttavia non riesco a smettere. Ho provato con la sigaretta elettronica, ci ho rinunciato perché spendevo troppi soldi.
La situazione è peggiorata da quando mi è permesso di fumare in casa, ed anche a scuola. Studio molto, e ho preso la malsana abitudine di fumare e studiare contemporaneamente il pomeriggio, e di andare in bagno a scuola ogni cambio dell'ora a fumare. Soprattutto in questo periodo, mi sto letteralmente ammazzando sui libri per prepararmi al test di ammissione, e mi sento un ossimoro vivente. Proprio io, che non voglio altro se non poter diventare un medico, un giorno, assumo comportamenti estremamente nocivi per la mia salute.
Non so più dove sbattere la testa, mi sento in gabbia. Voglio smettere. Per quanto io ami fumare, amo anche vivere senza tossire, senza svegliarmi la mattina con un macigno sul petto, senza trasalire ad ogni minimo dolore intercostale, pensando alla grande C. Sono consapevole di avere un problema e che per risolverlo necessiterei di un aiuto psicoterapeutico, ma sono ormai tre anni che non vado da un professionista, e mi vergogno a parlarne con il mio medico, che probabilmente mi ammazzerebbe se sapesse. Le volte che ho tentato di smettere, mi son sempre scaricata sul cibo. Ho avuto problemi di anoressia, e sebbene abbia risolto con l'aiuto di un professionista, c'è quel pensiero saltuario, quella voce che ogni volta che ho voglia di mangiare il mondo mi suggerisce di accenderne un'altra, e poi un'altra ancora. Non ditemi che devo andare da qualcuno, questo lo so, ma al momento non ne ho la possibilità, e non parlo di possibilità economica anche se influenza parecchio.. Novanta euro a settimana non ho intenzione di spenderli, ho altre due sorelle minori, ed i miei non navigano nell'oro (tutt'altro) sebbene non mi sia mai mancato nulla.. Sono sempre stati disponibili ad aiutarmi in tutto e per tutto, mia madre si venderebbe a tranci pur di mandarmi all'università, e si spacca la schiena ogni giorno da quando ha sedici anni solo per questo obiettivo. Quello di rendere felici le sue figlie, non comprando vestiti ma libri. Mi sento una delusione su ogni aspetto, e non voglio tornare dai miei e chiedere loro di portarmi di nuovo da uno psichiatra. Non ho più problemi di depressione e anoressia, MA è rimasto il mostro del tabagismo. Se non avessi avuto un disagio, probabilmente non avrei toccato mai una sigaretta. Scarico l'ansia col fumo, mi concentro fumando, lo sfrutto come rituale sociale di aggregazione.
Sento di avere le mani legate, ma sono pronta e disposta a far di tutto per liberarmi.