Si tratta di una terapia ancora del tutto sperimentale ed affidata a pochissimi Centri ultraspecialistici. Ad esempio, in Italia, la sperimentazione è stata affidata al S. Raffaele di Milano. La “Tomoterapia a guida metabolica” è una procedura terapeutica che utilizza le tecnologia combinate di Tac e Pet, e consente di raggiungere le cellule cancerose con grande precisione riducendo al minimo i danni ai tessuti sani. E’ quindi una nuova tecnica di radioterapia ad altissima precisione, che, mettendo insieme macchinari d’avanguardia e metodi diagnostici (di imaging) già affermati, dovrebbe consentire di potenziare l’azione radiante sui tumori e di risparmiare il più possibile i tessuti sani che li circondano. Un risultato che, per il paziente, si traduce in una maggiore efficacia contro la malattia e in una riduzione degli effetti collaterali causati dalle radiazioni. L’apparecchio è costituito da un acceleratore che eroga le radiazioni da più punti, regolandone le dosi con un sistema "a intensità modulata", mentre ruota intorno al paziente disteso su un lettino. Contemporaneamente, il lettino si sposta longitudinalmente, avanti e indietro, dando luogo a un movimento a spirale (o elicoidale) dei raggi, che così "spennellano" a poco a poco gli organi, depositando la dose di radiazioni quasi esclusivamente sulle zone colpite dal cancro. La precisione nella "mira" è determinante; infatti, la possibilità di "centrare" al meglio il tumore, riducendo al minimo i danni collaterali, consente di aumentare la quantità delle dosi che vengono utilizzate ogni volta. E in questo modo il numero delle sedute si accorcia, arrivando fino a dimezzarsi. Questa nuova tecnologia, per colpire davvero in modo "intelligente" il tumore, ha bisogno, della mappatura del bersaglio più precisa possibile. L’integrazione della Tac, che rileva la forma della massa cancerosa, e della Pet, che vi aggiunge indicazioni sulle caratteristiche biologiche e metaboliche del tumore, offre due grandi vantaggi. In primo luogo, permette di stabilire più accuratamente lo stadio del tumore, escludendo, ad esempio, i pazienti che hanno sviluppato metastasi periferiche, anche piccolissime, e che non trarrebbero giovamento dalla tomoterapia. In secondo luogo, una volta che si procede al trattamento, la Pet offre una guida "metabolica" all’irradiazione, mostrando in tempo reale le zone in cui le cellule tumorali hanno un'attività biologica (usano energia) e diventano quindi identificabili. Il progetto sperimentale attualmente coinvolge una trentina di pazienti e riguarda il cancro del polmone, di testa e collo, del pancreas, della prostata, le metastasi polmonari o epatiche. Ulteriori informazioni possono essere trovate anche via web, collegandosi al sito www.tomoterapia.it.