Direi che la diagnosi di Alzheimer non sussiste proprio, nemmeno come "predisposizione", il che poi non vuol dire niente.
Nella TC ci sono ampi indizi di una condizione di vasculopatia ostruttiva (cioè di tendenza alla riduzione del flusso ematico cerebrale legato all'ispessimento delle pareti arteriose), a cui normalmente fa seguito una modesta riduzione della consistenza della corteccia cerebrale. Infatti il referto recita: " Ipodensità della sostanza bianca periventricolare da encefalopatia vascolare cronica...Lieve dilatazione degli spazi e delle cavità liquorali in rapporto a modesta atrofia cerebrale.Calcificazioni ateromasiche dei sifoni carotidei". La natura ateromasica delle alterazioni delle arterie è stata esplicitamente evidenziata nell'ultima frase del referto. Direi che perdersi nella definizione diagnostica di una situazione del genere non fa onore a chi pone dei dubbi. Ci sono colleghi che vedono l'Alzheimer dappertutto. Nel suo caso mi sembra che la terapia preventiva antiaggregante, oltre che la correzione di altri eventuali fattori di rischio cerebrovascolari (più o meno gli stessi delle arteriosclerosi in generale) sia tutto quello che deve fare.
Saluti