Il viaggio in aereo prevede una discreta riduzione della pressione a cui è sottoposto il nostro corpo normalmente. L'aria contenuta nel nostro polmone tende, pertanto, ad espandersi e ciò, normalmente, non crea problemi in quanto le vie aeree pervie all'esterno scaricano in tale direzione l'aumentato volume. Cosa succederebbe se, per motivi intercorrenti, come un raffreddore, le vie aeree presentassero regionalmente o localmente una ostruzione (muco o broncospasmo)? L'aria non potendo defluire all'esterno dilaterebbe il polmone che, presentando le areole contenenti aria descritte dalla TAC potrebbero rompersi con il risultato di un nuovo pneumotorace. Il rischio, insomma, non riguarda tanto la durata del volo quanto, semmai, le condizioni dell'apparato respiratorio al momento del volo stesso.