Gli eventi traumatici solo in piccola parte slatentizzano un disturbo post-traumatico. Questo spiega perché in un contingente militare molti affrontano bene i traumi da guerra, pochi altri ne rimangono traumatizzati. Tutto dipende dalla predisposizione, dalle strategie di coping dell’individuo. Quindi non per forza violenza=depressione o altra patologia. Può darsi che la sua amica abbia elaborato l’accaduto e non vedo perché la so debba costringere a rivolgersi a uno specialista se la sua qualità di vita è buona. Una persona si rivolge a uno psicoterapeuta (psicologo non basta) quando non riesce a fare cose che prima faceva. Le consiglio quindi di mostrare disponibilità all’ascolto, ma se non sente la necessità di lavorarci sopra direi che insistere non è una buona strategia.