Vorrei sapere delle informazioni sulle infezioni

Dopo il trapianto cardiaco devono essere assunti una serie di farmaci finalizzati ad impedire il rigetto del cuore donato (i più frequenti sono la ciclosporina, il cortisone, l’azatioprina). Tali farmaci, riducendo la capacità del corpo del ricevente ad aggredire il cuore donato, riducono anche nel contempo le sue possibilità di difesa verso altri “aggressori esterni” come ad esempio i germi e favoriscono quindi l’insorgenza di infezioni. Di qui la necessità di portare ad es. la mascherina in luoghi affollati, di evitare di avere contatti con persone affette da malattie infettive, ecc, soprattutto nei primi 6-12 mesi dopo il trapianto, quando le terapie antirigetto sono somministrate a più alti dosaggi. Questi poi vengono in genere ridotti e i problemi in tal senso si riducono pur essendo sempre necessario essere particolarmente prudenti. La ciclosporina ha poi un certo effetto nefrotossico, in genere del tutto sopportabile, e ciò può dare nei lunghi periodi, la comparsa di segni di insufficienza renale abitualmente senza corrispettivi funzionali di rilievo.