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Asbestosi: eziopatogenesi
Durante la respirazione, l'aria entra nel naso, raggiunge la trachea e arriva nelle vie aeree più piccole, i bronchi. A loro volta, i bronchi si suddividono nei bronchioli, e poi in piccole, sottili e delicate sacche, unite a formare dei grappoli, chiamati alveoli. Chi lavora nelle miniere o nelle cave, oppure a contatto di materiali isolanti o resistenti al calore, ha un maggior rischio di respirare le fini particelle di polvere di asbesto, o amianto. Queste particelle penetrano nelle vie aeree più piccole e arrivano fino agli alveoli. All'interno degli alveoli, le particelle di asbesto vengono inglobate dalle cellule del sistema immunitario, i macrofagi, che hanno il compito di distruggere gli organismi estranei, rilasciando speciali enzimi. In questo caso però, è l'asbesto che si dimostra di essere letale per i macrofagi, i quali muoiono liberando degli enzimi. Gli enzimi liberati si comportano da sostanze irritanti per i polmoni e provocano un processo infiammatorio. Quando questo si verifica, intervengono particolari cellule, i fibroblasti, che attivano la formazione di tessuto fibroso attorno alle particelle, formando noduli di tessuto cicatriziale nei polmoni. Il tessuto cicatriziale formatosi ostacola lo scambio di ossigeno nei polmoni e provoca difficoltà respiratorie, che peggiorano progressivamente. Altri sintomi dell'asbestosi possono riguardare dolore al torace e tosse secca e aspra, che può anche includere sanguinamento.
Ultimo aggiornamento: 28 Luglio 2016
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