Fumo, alcool, cosmetici non adeguati: sono diversi i fattori responsabili del danneggiamento della nostra pelle. Intervista alla Dott.ssa Emanuela Gibelli, Specialista in Dermatologia e Venereologia.
Il colore della pelle sana è il risultato di diversi fattori. Può indicarci quali sono?
La pelle è lo specchio dello stato di benessere del nostro organismo e una cute luminosa, idratata e tonica è ciò che tutti vorrebbero avere. La genetica ovviamente svolge un ruolo importante, ma le abitudini di vita possono modificare in modo irreparabile ciò che madre natura ci ha donato. Mi riferisco al fumo, all'alcool, a una dieta inadeguata, alla mancanza di moto e attività fisica, all'utilizzo di cosmetici non appropriati, all'esposizione solare senza protezione. Tutti questi fattori generano una notevole quantità di Radicali liberi, responsabili del danneggiamento cellulare e nel nostro caso dell'invecchiamento cutaneo. È importante dunque conoscere e assumere antiradicali sotto forma di integratori alimentari e creme specifiche. Naturalmente ogni soggetto necessita di prodotti diversi a seconda del tipo di pelle, delle abitudini di vita e dei danni già presenti. Spesso i dermocosmetici utilizzati non sono adeguati e la pelle diventa spenta, ispessita e disidratata o al contrario grassa. Utilizzando invece prodotti adeguati che hanno la capacità di assottigliare l'epidermide e di idratarla si rende la pelle luminosa e di un colorito “sano”.
Iperpigmentazione e ipopigmentazione: cosa si intende con questi termini e quali sono le più comuni alterazioni del colore della pelle?
Per “iperpigmentazione” si intende un eccesso di deposito o produzione di melanina. Le iperpigmentazioni possono essere localizzate o diffuse. In alcuni casi sono la conseguenza di processi infiammatori (ad esempio esiti acneici) seguiti da esposizione solare, a volte come nelle lentigo solari dai danni del sole protratti da decenni in alcune aree del volto, del decolleté e delle mani. A volte come nel cloasma gravidico o da assunzione estroprogestinica sono la conseguenza dell'attivazione melanocitaria dettata dagli ormoni in alcune sedi specifiche del viso. Anche alcuni farmaci sono in grado di determinare iperpigmentazioni, così come alcune patologie quali il morbo di Addison, l'ipertiroidismo e il morbo di Cushing sono accompagnate da iperpigmentazioni.
Le “ipopigmentazioni” sono invece dovute a una carenza o ad un'assenza di melanina. Le cause più frequenti sono la Pitiriasi Versicolor, Patologia molto frequente, che nel periodo di esposizione solare si manifesta con chiazze acromiche, conseguenti all'inattivazione melanocitaria da parte dell'agente patogeno responsabile della patologia, la Malassezia furfur. In altri casi le ipopigmentazioni sono la conseguenza di processi infiammatori cutanei, prodotti chimici o farmaci. L'ipomelanosi guttata idiopatica è caratterizzata da macchiette ipopigmentate di piccole dimensioni localizzate più frequentemente alle gambe e solitamente conseguenza di un'eccessiva esposizione solare e secchezza cutanea. Infine la vitiligine, patologia nota le cui cause non sono ancora del tutto chiare e che si manifesta con chiazze acromiche, prive di melanina, isolate o diffuse e localizzate in sedi caratteristiche. Tale patologia purtroppo risponde poco e in modo soggettivo ai trattamenti terapeutici.
UV e pigmentazione cutanea: qual è l'effetto dell'esposizione ai raggi ultravioletti sulla Melanina e sulla pelle?
I raggi ultravioletti raggiungendo la pelle determinano effetti benefici e purtroppo anche dannosi. Tra gli effetti positivi ricordiamo l'attivazione della vitamina D e una provata azione antidepressiva grazie all'influenza della luce sulla secrezione pineale di melatonina. Gli effetti negativi purtroppo sono molto superiori. Oltre alla produzione di radicali liberi, il precoce invecchiamento cutaneo, l'attivazione di alcune patologie immunitarie, esiste anche la certa associazione con l'insorgenza della maggior parte delle neoplasie cutanee. Quando la luce arriva sulla nostra pelle determina una pigmentazione immediata ma fugace dovuta a una foto-ossidazione dei precursori della melanina. Solo dopo un paio di giorni inizia una nuova sintesi di melanina che crea la cosiddetta “abbronzatura”. Come ormai tutti sanno l'esposizione solare senza protezioni adeguate sarebbe da evitare in modo assoluto, specialmente nei bambini e negli adolescenti. È infatti scientificamente provato che le “scottature” entro i 14 anni sono la causa più frequente di insorgenza di varie patologie dermatologiche tra cui tumori della pelle in età adulta.