Un primato positivo: Italia e Francia sono gli unici Paesi Europei ad avere una regolamentazione sulle banche del latte umano. A febbraio, infatti, è stato adottato un preciso regolamento inerente il
Enrico Bertino, direttore della Neonatologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino, ha coordinato questo gruppo di esperti nella redazione di un documento ministeriale che garantisca standard uniformi per tutte le banche del latte.
Le Linee di Indirizzo nazionale per l'organizzazione e la gestione delle Banche del Latte umano, sancite dall’accordo Stato Regioni del 5 dicembre 2013 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 del 7 febbraio 2014, contengono regole ferree per garantire la sicurezza igienico-sanitaria sia in fase di raccolta che in fase di trasporto, prevedono procedure di accertamento infettivologico e di qualità nonchè criteri di esclusione dalla donazione per le madri fumatrici ma anche per quelle che fanno abuso di caffè, tè, cola e cacao.
L’importanza di questa regolamentazione sta nel fatto che il latte materno viene ormai equiparato ad un farmaco salvavita per i neonati, soprattutto quelli
Oggi la mortalità per NEC è intorno al 30%, per cui ogni 1.000 nati prematuri si avranno 21 decessi per NEC nei soggetti alimentati con latte artificiale e dai 3 ai 6 decessi in quelli alimentati solo con latte umano. Poiché in Italia ogni anno circa 1000 neonati prematuri di peso inferiore al chilo e mezzo possono beneficiare del latte di banca, si può stimare che dai 15 ai 18 di loro possano essere salvati solo grazie all’utilizzo di questo alimento.
Il latte materno, poi, riduce l’Incidenza di Sepsi ed altre infezioni, della displasia broncopolmonare, porta ad una elevata tolleranza alimentare e – nel lungo periodo – previene l’ipertensione arteriosa e l’insulinoresistenza. Nel 2012 sul nostro territorio nazionale si contavano 31 strutture coordinate dall’Associazione italiana Banche del latte umano donato e capaci di raccogliere 9448 litri di latte da 975 mamme donatrici.