Il Calcio di inizio per i Mondiali di Calcio 2014 che si terranno in Brasile è previsto per il 12 giugno e milioni di italiani sono già in trepidante attesa per le notti che trascorreranno a fare il tifo. Il calcio è indubbiamente lo sport più amato al mondo e tanti, bambini e adulti, desiderano praticarlo.
Secondo un’indagine condotta dal comune di Milano, ben 45 mila milanesi giocano abitualmente a calcio, in modo amatoriale, con gli amici. Se n’è discusso in occasione del recente Congresso Internazionale di Riabilitazione Sportiva e Traumatologia: come ha spiegato Furio Danelon, fisiatra e medico dello sport dell’Isokinetic Medical Group di Milano, nel 70% dei casi gli italiani scelgono il calcio a cinque, il 45% gioca una volta a settimana e solo uno su cinque lo fa in modo più intenso e regolare, prevedendo anche delle sessioni di allenamento, settimanali.
E la classica partita tra amici una volta alla settimana non sarebbe solo un modo per mantenere i contatti e le amicizie e per svagarsi un po', ma avrebbe interessanti ripercussioni sulla salute. Stando ad una ricerca danese presentata durante il congresso, infatti, giocare due volte alla settimana per un’ora per sei mesi ridurrebbe in modo netto i valori della pressione.
Ma attenzione ad allenarsi correttamente e fare il giusto riscaldamento per ridurre gli infortuni: è bene fare una visita annuale dal medico dello sport, evitare di giocare su terreni duri o erbe sintetiche scivolose, scegliere le scarpette adatte e allenarsi con due sessioni aerobiche alla settimana.
Sul sito della FIFA è possibile scaricare un programma di riscaldamento per il calcio ad 11 che può essere utile anche per chi pratica calcetto a cinque, in forma ridotta.
Infine occhio alla salute dei giocatori professionisti. L’eccessivo carico di pressioni e aspettative ha un impatto notevole sul loro benessere psicologico. Basta leggere i dati presentati dalla Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, relativi ad uno studio che ha preso in considerazione 180 calciatori in attività, il 60% dei quali giocatori di un certo livello.
Sembra, infatti, che il 26% dei giocatori ed il 39% degli ex giocatori soffrano di una qualche forma di Ansia o depressione. Non solo, il 19% avrebbe problemi con l’alcol il 3% soffrirebbe di una mancanza di autostima, il 5% di una forma di esaurimento che nel 10% dei casi sarebbe grave. E questi problemi aumentano quando si smette di giocare: secondo i dati, infatti, avrebbe problemi di alcol il 32% degli ex giocatori, problemi del comportamento alimentare il 42% e il 15% una forma di esaurimento.
Questi dati, soprattutto quelli relativi agli ex giocatori, pongono l’attenzione sull’importanza di prevenire e promuovere la salute dei giocatori con delle strategie mirate ed efficaci, precisa il responsabile della ricerca, Vincent Gouttebarge. È indubbio, infatti, che una volta smesse le scarpette da calcio questi atleti abbiano difficoltà a trovare una nuova collocazione sociale ed in questa fase il loro benessere mentale è messo sotto pressione.