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Dal caldo al freddo senza rischiare collassi e congestioni

Dal caldo al freddo senza rischiare collassi e congestioni

Collassi e congestioni sono il principale pericolo di repentini ed improvvisi sbalzi termici. Ecco come difendersi dal caldo.

Durante l’inverno, quando ci si deve coprire con strati e strati di indumenti, si guarda il calendario facendo il conto dei giorni che mancano all’arrivo dell’estate.

Ma quando il caldo arriva con forza sorgono problemi che un po’ fanno rimpiangere il fresco dei mesi autunnali.Perché spesso il caldo è portatore di tanti piccoli rischi, soprattutto per anziani e bambini.

Negli ultimi anni l’arrivo della ‘bella stagione’ è stato caratterizzato da repentini cambi di temperatura: si passa, in pochi giorni, dal freddo ad improvvisi sbalzi termici che portano la colonnina di mercurio oltre 30 gradi.

Ed ecco che sorgono i primi problemi; la reazione istintiva è quella di difendersi con bevande fredde, di farsi un bagno a mare se si è in spiaggia o di rinchiudersi in casa con il condizionatore acceso. Tutte abitudini che si possono mantenere ma con accortezza. Il pericolo principale è quello delle congestioni. Se si beve una bibita ghiacciata o ci si tuffa a mare dopo aver mangiato si provoca un accumulo di Sangue nello Stomaco e una diminuzione del flusso che raggiunge il cervello con conseguente dolori addominali, diarrea e svenimento.

Anche passare da un luogo caldo ad uno freddo può provocare congestioni, oltre che problemi reumatici.

 

Alla vigilia dell’estate, quindi, è bene ricordare in che modo si può sconfiggere il caldo con intelligenza, senza cadere negli errori più banali e comuni.

Vige per bambini e anziani il ‘coprifuoco’ nelle ore più calde: dalle 12 alle 17 è bene chiudersi in casa ma senza esagerare con condizionatori e/o ventilatori.

È fondamentale bere molta acqua, soprattutto per gli anziani perché con il passare dell’età la sensazione di sete può andar scemando e quindi aumenta il rischio disidratazione; sono consigliati anche frullati, macedonie e bevande fresche ma non gasate.

Anche a tavola è importante non esagerare e mangiare cibi sani e leggeri, soprattutto frutta e verdura di stagione; è preferibile che questi cibi non siano cotti, perché durante la cottura perdono Vitamine e sali minerali, fondamentali alleati nella battaglia contro il caldo.

A questo proposito nelle maggiori città e piazze d’Italia la Coldiretti sta promuovendo l’apertura dei mercati degli agricoltori di ‘Campagna Amica’ per garantire una varietà di offerta di frutta di stagione ma al giusto prezzo: mele, kiwi, fragole, ciliegie, meloni ed angurie; insomma tutta la frutta che, grazie alle alte temperatura, è già maturata e pronta per finire sulle nostre tavole.

Inoltre bisogna prestare particolare attenzione alla corretta conservazione di cibi e farmaci: il passaggio dal freddo al caldo o anche il semplice utilizzo di parte del prodotto può essere un rischio da non sottovalutare per l’apparato digerente.

E anche l’abbigliamento ha la sua importanza: vestiti freschi, preferibilmente di lino o cotone, e di colore chiaro possono aiutare a ‘percepire’ meno il caldo.
 

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Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2016
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Enzo Brizio
Dr. Enzo Brizio
Medico di Medicina generale

Quando un inverno particolarmente rigido, quale quello appena trascorso, sfocia in una stagione con temperature improvvisamente elevate, regolarmente si pone il problema di quella che viene comunemente definita “emergenza caldo”.

L’organismo, specie di persone anziane, di ammalati o di soggetti molto giovani, non ha ancora avuto tempo di acclimatarsi e viene esposto ai rischi connessi ad una temperatura ambientale superiore ai 30°C.

Ricordiamo che una persona, immessa in un ambiente molto caldo, mette in atto alcuni meccanismi automatici per cercare di contrastare i danni provocati dal calore eccessivo: primo fra tutti l’aumento della emissione di sudore, che a contatto della pelle e dell’aria ambientale evapora, provocando di conseguenza un lieve raffreddamento della cute stessa.

Se da un lato la sudorazione è un meccanismo di difesa, dall’altro comporta però inconvenienti non indifferenti quali la perdita di acqua e di minerali, che costituiscono il sudore stesso.

La conseguenza è facilmente immaginabile: sudare “poco” giova alla salute in quanto allevia il calore corporeo, ma sudare troppo causa disidratazione e perdita di sali che devono essere velocemente compensate, pena l’instaurarsi di situazioni patologiche anche gravi.

Puntualmente, in occasione dell’inizio della stagione calda e quando le temperature fanno salire di molto la colonnina dei termometri, vengono emesse raccomandazioni da parte del Ministero della Salute, che possono comunque essere riassunte in alcune norme di comportamento semplici e alla portata di tutti: evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata, cercare di vivere in ambienti non surriscaldati, compensare la perdita di acqua e di minerali mediante l’assunzione di  liquidi, possibilmente bevande saline (succhi di frutta, spremute di agrumi, the), consumare molta frutta e verdura (ricche di acqua e di minerali), non coprire il corpo con troppi strati di indumenti per non impedire la sudorazione e nemmeno esasperarla.

A questo aspetto igienico della prevenzione della disidratazione va affiancato anche il ricordo di un meccanismo fisiologico che rischia di peggiorare la situazione: quando lo stomaco riceve un alimento, liquido o solido che sia, mette immediatamente in atto il processo digestivo, che richiama nello stomaco stesso una maggior quantità di sangue, necessario per ottenere l’energia richiesta dal lavoro gastrico.

Questo “furto” di sangue da parte del tubo digerente si realizza a spese degli altri organi, e particolarmente del cervello, che ricevendo una quantità minore di sangue corre il rischio di ischemizzarsi, cioè di non essere sufficientemente nutrito, con conseguenze che vanno dal semplice senso di vertigine fino alla confusione mentale, alla perdita dei sensi e addirittura ad attacchi ischemici veri e propri, preludio eventuale a successivi ictus.

La richiesta di sangue da parte dello stomaco è tanto maggiore quanto più è freddo il cibo che si ingerisce, ed ecco che in estate, oltre al pericolo della disidratazione, nasce quello della “congestione” conseguente all’introduzione di liquidi molto freddi o anche semplicemente all’esposizione ad una doccia fredda.

In conclusione, assieme alle raccomandazioni sul necessario apporto idro-salino è opportuno non cedere alla tentazione di introdurre bevande ghiacciate o di raffreddare troppo repentinamente la superficie corporea: quello che sembra essere un sollievo rischia di trasformarsi in un pericolo, con conseguenze anche gravissime.

Bere molto, ma non a temperature troppo basse; stare all’ombra ed utilizzare ventilatori o climatizzatori, ma senza esagerare.

Sono semplici consigli dettati dal buon senso, ma possono risparmiarci inconvenienti ben peggiori del caldo.

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