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L’ultima scoperta fatta dal gruppo di ricerca guidato da Saverio Cinti dell’Università di Ancona e pubblicato sul Journal of Lipid Research mostra, infatti, l’esistenza di una forte connessione tra la morte delle cellule del grasso, chiamate adipociti, e l’insorgenza del diabete. L’equipe di Cinti aveva iniziato il suo lavoro già nel 2005 quando scoprì che gli adipociti nei soggetti obesi vanno incontro a morte cellulare, un processo causato dall’infiammazione che accompagna l’obesità e che è collegata allo sviluppo del diabete.
Adesso i ricercatori sono riusciti a fare piena luce sul meccanismo che provoca la morte degli adipociti obesi. Questo tipo di morte viene chiamata piroptosi, del tutto diversa dalla ben nota morte cellulare programmata (apoptosi), ed è connessa ad uno stato di infiammazione causato dall’attivazione di una reazione cellulare denominata inflammosoma che è legata a sua volta all’attivazione dell’enzima caspasi1. Proprio questo Enzima attiva la produzione di citochine infiammatorie responsabili di un gran numero di danni, compresa un’anomalia del recettore insulinico. Da qui il collegamento con il diabete.
In altre parole, se una persona è obesa gli adipociti muoiono in maniera anomala e questa morte causa una serie di anomalie nell’insulina che fanno schizzare i livelli di zuccheri nel sangue e favoriscono lo sviluppo del Diabete di tipo2. Questo ultimo studio italiano si inserisce in quel filone di ricerca scientifica che si focalizza sul cosiddetto diabesity, cioè la relazione che esiste tra obesità e diabete e che è stata spesso oggetto di studi negli ultimi anni.
Non c’è dubbio, infatti, che sia l’insulino resistenza che le anomalie nella secrezione di Insulina si presentino molto precocemente nei pazienti obesi e che l’obesità sia uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete. Non a caso negli Stati Uniti, dove si registra da anni una vera e propria emergenza obesità, anche tra i bambini, si sta assistendo a un aumento dell’incidenza del diabete di tipo 2 proprio nella popolazione pediatrica.