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Disturbi del ritmo cardiaco: la fibrillazione atriale è il più frequente

Disturbi del ritmo cardiaco: la fibrillazione atriale è il più frequente

Un significativo numero di persone in Italia soffre di fibrillazione atriale ma i progressi della ricerca offrono buone possibilità di cura.

250mila persone in Italia soffrono di fibrillazione atriale, con un aumento dell’incidenza tra la popolazione di over 60. Si tratta di numeri in costante aumento per un disturbo strettamente connesso allo stile di vita, caratterizzato sempre di più da stress, scorretta alimentazione, sedentarietà, fumo.

Per chi soffre di Fibrillazione atriale il rischio di essere colpito da un ictus è di sette volte superiore: infatti, sale la probabilità che si formi un embolo o un coagulo che possa occludere un’Arteria una volta entrato in circolo.

Come spiega Cesare Fiorentini, direttore del Programma di Cardiologia del Centro Cardiologico Monzino, le malattie cardiovascolari in genere rappresentano attualmente la principale causa di malattia e morte, soprattutto nei Paesi industrializzati. Il modo più efficace per difendersi da questi disturbi è prevenirli: nessun farmaco o procedura di ultima generazione potrà fare più di una regolare attività fisica e di una dieta sana.

Ma anche la diagnosi tempestiva e accurata è un passo indispensabile per sconfiggere la malattia cardiovascolare. Come si può combattere la fibrillazione atriale? Proprio presso il Centro Cardiologico Monzino è stato inaugurato nei mesi scorsi un polo di eccellenza per il trattamento della fibrillazione atriale - un importante risultato ottenuto anche grazie alle donazioni del 5x1000 - dove Diagnosi e tecniche all’avanguardia sono all’ordine del giorno. Per il trattamento della fibrillazione atriale, ad esempio, viene eseguito un intervento, nel 75% dei casi risolutivo, chiamato ablazione trans catetere.

Si tratta di un intervento mininvasivo che isola la zona dell’atrio da cui parte la fibrillazione e la disconnette elettricamente; una sonda arriva al cuore attraverso vasi periferici ed eroga impulsi elettrici che cicatrizzano la zona responsabile del disturbo. Si tratta di una tecnica estremamente sofisticata, largamente utilizzata in Europa e il Centro Cardiologico Monzino vanta una delle casistiche più ampie del Vecchio Continente.

I farmaci sono sempre più sofisticati e maneggevoli, soprattutto per chi deve assumerli per anni (come chi soffre di malattie croniche come l’ipertensione, una malattia coronarica cronica o lo scompenso) e anche le procedure di intervento sono sempre meno invasive ed estremamente precise.

Ad esempio gli interventi di rivascolarizzazione che prevedono l’utilizzo di stent riassorbili fanno sì che l’arteria venga ripulita dalle ostruzioni e riacquisti rapidamente una motilità naturale grazie all’assorbimento dello stent. Finanziare la ricerca significa permettere a medici e specialisti di compiere passi da gigante nelle terapie e nella diagnostica.

Ultimo aggiornamento: 06 Settembre 2017
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Claudio Tondo
Dr. Claudio Tondo
Specialista in Malattie dell'apparato cardiovascolare e Medicina interna

L’ablazione transcatetere è l’intervento che attualmente offre le più grandi aspettative. Consiste nell’inserire una sonda attraverso i vasi venosi che raggiungono la cavità cardiaca. Qui, attraverso l’erogazione di energia, ci consente di eliminare quei circuiti elettrici che sono responsabili della fibrillazione atriale.

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